Formula 1
F1, Mario Isola: “A Monza minori problemi di surriscaldamento delle gomme, le strategie saranno differenti”
Siamo ormai pronti per il fine settimana del Gran Premio d’Italia, sedicesimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2022. Dopo Spa-Francorchamps e Zandvoort tocca a Monza, il “Tempio della velocità” che andrà a concludere il trittico di gare post-vacanze agostane. Una serie di piste l’una diversa dall’altra, con il tracciato olandese ricco di curve da bassa velocità, che va a precedere il circuito brianzolo che, com’è ben noto, è il più veloce del mondo.
Uno scenario che, anche a livello di gomme, sarà da analizzare nel dettaglio. Pirelli, per la tappa monzese ha deciso di portare le seguenti mescole: PZero White Hard C2, PZero Yellow Medium C3 e PZero Red Soft C4. Siamo di fronte, quindi, alle tre mescole centrali della gamma 2022, per una scelta che prosegue nel solco delle edizioni precedenti.
La sfida di Pirelli verso Monza è stata eliminare la tendenza al sottosterzo sulle curve lente di Monza, e un posteriore forte è necessario per ottenere un equilibrio perfetto sui tratti veloci. Ovviamente la trazione è importante per garantire performance dalle zone più tecniche verso i rettilinei da velocità massima. Da non sottovalutare anche il comportamento delle vetture sui cordoli delle chicane della pista lombarda. Le impostazioni per il basso carico aerodinamico, con un pacchetto specifico a bassa resistenza, fanno sì che l’attenzione si concentri maggiormente sull’aderenza meccanica degli pneumatici.
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L’analisi di Mario Isola, motorsport director di Pirelli: “È un evento importante per noi, festeggiamo 150 anni di storia con il Gran Premio di casa, nello stesso anno in cui Monza celebra il suo primo secolo. Non vediamo l’ora di partecipare a questa grande festa per il motorsport e siamo orgogliosi che le monoposto più sofisticate ed efficienti della storia della Formula 1 montino pneumatici Pirelli. L’Autodromo di Monza è noto per le velocità elevate con alcune curve in particolare dove è importante che la vettura abbia un equilibrio perfetto. Gli pneumatici di quest’anno dovrebbero subire un minore surriscaldamento al posteriore in un circuito in cui le monoposto corrono con un basso carico aerodinamico, sfruttando l’effetto scia di chi è davanti. A differenza dell’anno scorso inoltre, non ci sarà il formato Sprint e i team arriveranno al gran premio con un po’ meno informazioni rispetto all’ultima volta e l’approccio strategico sarà un po’ diverso”.
Foto: LPS DPPI