Formula 1

F1, Max Verstappen vuole l’apoteosi nel suo GP d’Olanda. Ferrari cerca una prova d’orgoglio dopo la batosta belga

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Il Mondiale di F1 è in full swing, come direbbero gli anglosassoni. Messo in archivio il GP del Belgio, il Circus ha già fatto armi e bagagli per trasferirsi 300 km più a nord, dove nell’imminente weekend andrà in scena il Gran Premio d’Olanda, ovvero l’appuntamento di casa per il leader della classifica generale Max Verstappen, il quale appare ormai già avviato verso la conquista del secondo titolo iridato della carriera dopo quello conquistato al fulmicotone nel 2021.

Il ventiquattrenne olandese ha infatti portato a 93 i punti di vantaggio sull’inseguitore più prossimo che, peraltro, è l’innocuo compagno di squadra Sergio Perez. Dunque il concorrente diretto più vicino (o meno lontano, come sarebbe più corretto dire) è Charles Leclerc, progressivamente sprofondato a -98 dal coetaneo dopo essersi ritrovato addirittura a +46 al termine del GP d’Australia. Basta questo dato a indicare come, al di là dell’algebra, la contesa per il Mondiale sia de facto segnata.

D’altronde, a partire dal Gran Premio di Emilia Romagna, il confronto delle vittorie è un impietoso 8-1 in favore di Verstappen. La comparazione dei podi è ancora più pesante, poiché Super Max comanda 11-2 contro Carletto. Insomma, tra power unit andate in malora, svarioni strategici del muretto box e un errore del pilota, la sfida è solo teorica. Con otto tappe ancora da disputare, la matematica dice come qualsiasi piazzamento nelle prime tre posizioni rappresenti un risultato favorevole all’olandese. Considerati i rapporti di forza tra le varie squadre, è evidente come al ventiquattrenne del Limburgo sia sufficiente giungere al traguardo senza inconvenienti. La situazione si ripercuote anche sulla graduatoria costruttori, dove proprio Verstappen sta facendo la differenza. Gran parte dei 118 punti di vantaggio di Red Bull su Ferrari sono figli delle sue performance.

F1, Mattia Binotto: “La nuova direttiva tecnica non ha influito sulla nostra prestazione in Belgio”

In altre parole, il Mondiale 2022 si è ormai tramutato in un one-man-show. Chiaramente, però, domenica Super Max non correrà per un piazzamento. Il suo obiettivo sarà vincere per mandare in visibilio la folla oceanica che accorrerà a sostenerlo. Zandvoort è pista profondamente diversa da Spa-Francorchamps, per fortuna della Ferrari, perché l’esito del GP del Belgio è stato avvilente. La F1-75 ha lasciato le Ardenne con le orecchie basse e la coda tra le gambe, sovrastata in tutto e per tutto dalla RB18.

Mattia Binotto è convinto che la direttiva tecnica 39 non abbia influito in negativo sulle prestazioni delle Rosse. C’è da sperare che abbia ragione, perché altrimenti a Maranello diventerebbe complicato persino togliersi qualche estemporanea soddisfazione da qui a fine 2022. In tal senso, Zandvoort potrebbe dare qualche risposta in merito.

Se il divario rispetto a Red Bull dovesse essere analogo a quello visto in Belgio, allora il rischio è quello di doversi rassegnare a vedere un Cavallino Rampante privo di qualsiasi obiettivo concreto per l’ultima parte di stagione, se non quello di raccogliere qualche briciola lasciata sul piatto dal Drink Team e dai suoi piloti. Una prospettiva demoralizzante, poiché priverebbe la Scuderia del Drake persino del suo orgoglio.

MONDIALE PILOTI (14 GP SU 22)
284 – VERSTAPPEN Max (Red Bull)
191 – PEREZ Sergio (Red Bull)
186 – LECLERC Charles (Ferrari)
171 – SAINZ Carlos Jr. (Ferrari)
170 – RUSSELL George (Mercedes)
146 – HAMILTON Lewis (Mercedes)
76 – NORRIS Lando (McLaren)
64 – OCON Esteban (Alpine)
51 – ALONSO Fernando (Alpine)
46 – BOTTAS Valtteri (Alfa Romeo)

MONDIALE COSTRUTTORI (14 GP SU 22)
475 – RED BULL
357 – FERRARI
316 – MERCEDES
115 – ALPINE-Renault
95 – MCLAREN-Mercedes
51 – ALFA ROMEO-Ferrari
34 – HAAS-Ferrari
29 – ALPHA TAURI – RedBull
24 – ASTON MARTIN-Mercedes
4 – WILLIAMS-Mercedes

Foto: LiveMedia/Florent Gooden/DPPI

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