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Formula 1

F1, risolto il “mistero” della gomma mancante nel pit-stop di Carlos Sainz: la colpa è della chiamata tardiva del muretto

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Uno degli highlights della Ferrari al termine del Gran Premio di Olanda, quindicesimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2022, è stato senza dubbio il disastroso cambio gomme di Carlos Sainz. Al momento del suo primo pit-stop al giro numero 14, infatti, lo spagnolo è stato spettatore involontario di un momento nel quale il box della scuderia di Maranello appariva nel caos più totale. Immagini che hanno fatto il giro del mondo e che hanno scatenato polemiche vibranti in direzione di tutto il team, dal team principal Mattia Binotto in giù.

Ma, qualcuno si è preso la briga di ricostruire quanto accaduto nei box di Zandvoort? Proviamo a fare il punto della situazione, come provetti Hercule Poirot o Miss Marple. I 12.7 secondi di tempo che sono stati necessari per il cambio gomme di Carlos Sainz hanno un solo e unico colpevole, come spiega Motorsport.com, ovvero la chiamata del muretto troppo tardiva. Andiamo a spiegare cos’è successo esattamente all’esterno del box Ferrari.

Le immagini hanno mostrato come il meccanico della posteriore sinistra si fosse imbattuto nella macchina numero 55. Per quale motivo, dunque? La pit-lane ed i box di Zandvoort, com’è ben noto, sono particolarmente angusti e le gomme erano posizionate molto avanti nel garage. I meccanici, quindi, dovevano uscire per poi andare a posizionarsi ciascuno al proprio angolo. Ma, la chiamata dell’iberico è stata tardiva.

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Il meccanico dell’anteriore sinistra, a quel punto, è uscito per primo, seguito dagli altri due colleghi della anteriore e posteriore destra, mentre il quarto è rimasto bloccato, dal momento che la vettura era arrivata troppo in fretta rispetto al solito. Il meccanico della posteriore sinistra, di conseguenza, non poteva passare dalla fast lane (perché in quel caso sarebbe subito scattata una sanzione pesante), per cui non aveva altra scelta che tornare nel box e uscire dal garage accanto.

In poche parole, quindi, il meccanico ha saputo reagire in maniera brillante ad una situazione assurda, cercando la soluzione migliore per far ripartire la rossa. La colpa, come è stato dimostrato, non era quindi della crew dei meccanici, ma della chiamata del muretto esageratamente tardiva. Riassumendo l’errore rimane, ma il meccanico non deve finire sul banco degli imputati. Caso risolto, dunque. Figuraccia, però, che non si può più cancellare.

Foto: LaPresse