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F1, stagione da incubo per Lewis Hamilton. Il 2022 sarà il suo anno peggiore?

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Ormai ci sono pochi dubbi in merito al nome del Campione del Mondo di F1. Per la matematica la contesa iridata è ancora aperta, ma di fatto si è già chiusa. Max Verstappen andrà a conquistare il secondo titolo consecutivo. Resta solo da capire con quante gare d’anticipo e se l’olandese riuscirà a stabilire una serie di primati relativo al numero di successi. Allo spettacolare 2022 di Super Max fa da contraltare un’annata sottotono da parte di chi, la F1, l’ha dominata letteralmente fino all’altro ieri. Parliamo di Lewis Hamilton, per il quale si sta facendo sempre più concreto lo spettro di dover archiviare la peggior stagione della carriera.

Dopo un inizio difficile, durante il quale spesso e malvolentieri si è trovato alle spalle del nuovo compagno di squadra George Russell, il trentasettenne britannico aveva ritrovato lo smalto perduto. Cinque podi consecutivi tra Montreal e Budapest avevano rilanciato le quotazioni del veterano inglese, che senza dubbio aveva cominciato ad accarezzare l’idea di tornare al successo in tempi relativamente rapidi. Invece, alla ripresa dopo la pausa agostana, le cose hanno sempre girato per il verso sbagliato.

Prima il brutto errore di Spa-Francorchamps, dove si è ritirato a causa di una collisione con Fernando Alonso, di cui il Re Nero è l’unico responsabile. Poi la scenata via radio di Zandvoort, frustrato per la scelta strategica del team in occasione dell’ultima safety car, costatagli il podio. Infine la partenza dal fondo della griglia a Monza, dove ha dato l’impressione di limitarsi all’ordinaria amministrazione, senza neppure provare a ottenere qualcosa di più del quinto posto. Peraltro, di riffa o di raffa, Russell è tornato a finirgli sempre davanti.

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L’esito negativo di ogni GP del trittico tardo estivo ha di nuovo rannuvolato un cielo tendente verso il sereno a fine luglio. Hamilton è scivolato al 6° posto in classifica generale, distante 19 punti da Carlos Sainz e 35 dal compagno di squadra. Perché il trentasettenne britannico si trova di fronte al rischio di dover incamerare la peggior stagione di sempre? Tanto per cominciare non ha ancora vinto una gara, dinamica inaudita nella carriera del veterano inglese, che dal 2007 al 2021 si è sempre imposto in almeno un GP. Riuscirà l’eptacampione del Mondo ad arpionare almeno un successo? Restano sei opportunità per farcela, ma è palese come inserirsi tra un Max Verstappen bulimico e una Ferrari affamata, pronta a fagocitare le briciole lasciate sul piatto dall’olandese, sia molto complicato.

Inoltre non bisogna dimenticare come Hamilton abbia sempre chiuso il Mondiale fra i primi 5. Come detto, attualmente è sesto. Verstappen è fuori portata. Recuperare su Leclerc e Perez è altamente improbabile. Sainz non è distante, ma guida una vettura indiscutibilmente superiore, indi per cui parte da una posizione di forza. Inoltre i 35 punti di ritardo da Russell non sono banali da rimontare, soprattutto perché George è dotato di un rendimento solidissimo. Finire per la prima volta fuori dalla top-five e, per di più, dietro al compagno di squadra (smacco che ha Lewis dovuto subire solamente nel 2011 e nel 2016), certificherebbe il difficile anno del Re Nero, le cui sorti potrebbero essere uno dei temi forti delle prossime settimane. Dopotutto la F1 cha bisogno di motivi d’interesse sul finire di un 2022 in cui non ci sarà lotta per il titolo iridato.

Foto: @RACINGPICTURES

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