Ciclismo
Filippo Ganna, non siamo sorpresi. Una stagione storta e un po’ di confusione da dirimere
Se prima della gara ci aveste chiesto un pronostico su Filippo Ganna nella cronometro dei Mondiali 2022 di ciclismo, vi avremmo risposto che non ce lo saremmo aspettato sul podio, pur augurandoci di sbagliarci. Purtroppo è andata esattamente così ed il risultato non sorprende per diversi motivi.
In primis il vero Filippo Ganna non si è mai visto per tutto il 2022. Quel cronoman devastante che ha fatto incetta di titoli iridati nel biennio 2020-2021 appare un lontano parente di quello che nella stagione in corso ha cercato invano la miglior condizione. L’annata non era iniziata sotto i migliori auspici: il classe 1996 aveva deciso di puntare forte sulla Milano-Sanremo, salvo presentarsi alla Classicissima in condizioni tutt’altro che ideali a causa dei postumi di un’influenza.
Eppure la primavera qualche buon riscontro lo aveva dato, come testimoniano i successi nelle cronometro della Tirreno-Adriatico e del Giro del Delfinato. Rispetto al passato, tuttavia, Ganna ha cambiato la programmazione, saltando il Giro d’Italia e puntando tutto sul Tour de France, dove l’obiettivo era quello di indossare la Maglia Gialla al termine della cronometro iniziale. Proprio alla Grande Boucle sono iniziati i problemi: il fuoriclasse italiano non solo ha mancato l’obiettivo che si era prefissato nella prima frazione svolta a Copenhagen, ma nei giorni successivi è rimasto anche vittima di una caduta. Le tre settimane in Francia si sono rivelate molto faticose, con tanto lavoro per la squadra e un quinto posto nella cronometro di Rocamadour.
A metà agosto Filippo Ganna non avrebbe dovuto disputare gli Europei su strada a Monaco di Baviera nella prova a cronometro, tuttavia è stato schierato in extremis al posto di Matteo Sobrero. In un appuntamento che non aveva finalizzato è maturato un bronzo alle spalle degli svizzeri Stefan Kueng e Stefan Bissegger.
Insomma, da luglio in avanti Ganna è apparso decisamente distante dalla sua miglior versione ammirata su strada nel biennio 2020-2021. Inoltre il percorso iridato della prova contro il tempo era impegnativo, con un susseguirsi di strappi esigenti e con punte all’8%: un tracciato del genere non farebbe paura al nostro portacolori nei giorni migliori, ma non oggi. Dopo una buona partenza, l’azzurro è andato in calando progressivamente, con una pedalata legnosa e poco fluida. Era palese come non riuscisse a sviluppare la consueta velocità.
Una stagione negativa può starci, in passato era accaduto anche ad un certo Fabian Cancellara. Sarà importante comprendere le cause di un’annata così travagliata. É vero che Filippo Ganna ha solo 26 anni, ma è sulla cresta dell’onda da quando ne aveva 20: risale infatti al 2016 il suo primo titolo iridato nell’inseguimento individuale su pista. Tra i velodromi e gli impegni su strada (dove nei Grandi Giri si produce in una mole esagerata di lavoro al servizio dei capitani, non dimentichiamolo), forse è tempo di iniziare ad effettuare delle scelte per preservare il fisico e porre le basi per allungare la carriera ad alti livelli.
Di sicuro alcune scelte di programmazione non hanno convinto ed alleggia un pizzico di confusione in particolare relativamente al fantomatico tentativo di record dell’ora, inizialmente pianificato per lo scorso 24 agosto, poi messo in soffitta e all’improvviso rispolverato per sabato 8 ottobre a Grenchen, peraltro lo stesso giorno del Giro di Lombardia. Solo quattro giorni dopo inizieranno però i Mondiali di ciclismo su pista (che assegneranno punti pesanti per il ranking di qualificazione olimpica a Parigi 2024), che a questo punto rischiano di venire sacrificati dopo uno sforzo così estremo come quello richiesto per il record dell’ora. Tutto non si può fare.
Foto: Lapresse