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Golf, Edoardo Molinari in vista dell’Open d’Italia 2022: “Non vedo l’ora di scendere in campo”

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Mancano ormai meno di 48 ore al via del 79° Open d’Italia, in programma da giovedì 15 a domenica 18 settembre sui green del Marco Simone Golf & Country Club, a Roma. Tanti big internazionali presenti, l’Italia potrà comunque contare su diversi golfisti competitivi in grado di lottare per delle posizioni importanti. Di seguito le dichiarazioni rilasciate da tre giocatori azzurri al sito federale in vista del torneo capitolino.

Edoardo Molinari:Questo Open d’Italia, da vicecapitano del Team Europe alla Ryder Cup 2023, ha certamente un sapore particolare. Non vedo l’ora di scendere in campo, spero davvero possa essere una grande settimana. Il campo rispetto allo scorso anno è maturato molto, le indicazioni fornite lo scorso maggio sono state prese in considerazione. La buca 18 è certamente quella più interessante e bella da giocare. Alcuni fairway ora sono più stretti ma per la sfida del prossimo anno agli Usa servirà ancora qualche piccolo cambiamento.

La Ryder Cup è certamente l’evento più bello da giocare. L’atmosfera che si respira, l’ambiente e il legame che si crea con il pubblico, tutto questo è qualcosa di unico. Sono stati mesi intensi e quelli che ci separano dalla Ryder lo saranno ancora di più. Con Luke Donald, capitano del Team Europe, e con l’altro vicecapitano, Thomas Bjorn, i contatti sono continui. Si sta creando l’atmosfera ideale per raggiungere grandi risultati e ci sono tanti giovani che possono ambire ad avere un posto in squadra”.

Francesco Laporta:Dopo tante settimane all’estero è sempre bello tornare a casa a giocare, il profumo di casa aiuta. Il campo mi sembra un po’ più difficile rispetto all’anno scorso, i green sono più morbidi e c’è tanto rough, quindi bisognerà tirare bei tee shot. Secondo me sarà un Open con score più alti rispetto allo scorso anno.  Prima vittoria qui in Italia? Magari, sarebbe uno dei tanti sogni che ho nel cassetto. Vincere l’Open davanti alla mia famiglia sarebbe fantastico. Ho avuto tante occasioni per vincere il primo torneo sul DP World Tour, ma non sono mai riuscito a sfruttarle al massimo, come accaduto, ad esempio, in Danimarca. Non so cosa mi succede quando arriva il momento clou. Sotto pressione esprimo il mio miglior gioco, ma poi all’atto pratico manca sempre qualcosa.

Vincere non è mai facile per nessuno, ma cercare il primo titolo è l’ostacolo più grande. Credo che una volta raggiunto, poi tutto sarà più facile. Quest’anno mi è mancato un po’ il gioco lungo. Ho migliorato il gioco corto, ma sul medio-lungo c’è da lavorare. In Danimarca sono riuscito a collegare entrambi e sono andato molto bene. Agosto e settembre i miei mesi migliori? Me l’hanno fatto notare in tanti, non ci avevo mai fatto caso. Negli ultimi quattro anni in questo periodo ho sempre alzato il ritmo, forse perché si avvicina il mio compleanno e provo a farmi un regalo”.

Filippo Celli:E’ stato un anno fantastico, pieno di sensazioni irripetibili che mi ricorderò per il resto della vita. In particolare giocare il The Open nell’anno del Centocinquantenario, sul percorso di St. Andrews, è stato veramente incredibile, soprattutto per un amateur. Dopo il Major con il mio coach Alberto Binaghi abbiamo concordato il passaggio al professionismo all’indomani del mondiale. Quel successo ci ha dato emozioni indicidibili, anche perché è stato il primo della storia per l’Italia.

Ho disputato il torneo l’anno scorso, ma da dilettante. Era la mia prima gara sul circuito europeo e l’ho affrontata come un’esperienza. Ora le cose saranno diverse. Sono più maturo mentalmente, il mio gioco si è consolidato e sono consapevole di avere tutte le qualità  per provare a vincerla. Scenderò in campo sin dal primo giorno per dare il meglio, divertirmi e poi vedere cosa succederà nel mio esordio da professionista. Rispetto allo scorso anno il percorso è più morbido, ma sempre in condizioni perfette. Probabilmente per la Ryder Cup faranno delle modifiche, ma il tracciato è piaciuto molto. Il field è di gran qualità e sono ansioso di competere con questi plurivincitori di qualsiasi tipo di gara al mondo per poter paragonare il mio gioco al loro. Comunque vada sarà sempre un esordio da professionista indimenticabile”.

Foto: LiveMedia/Fabrizio Corradetti – LivePhotoSport.it

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