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Golf: Open di Francia, ritorno dopo tre anni. Migliozzi e altri quattro italiani al via, di scena anche alcuni LIV

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Da un percorso che ospiterà la Ryder Cup nel 2023 a uno che l’ha vissuta nel 2018. Dall’Open d’Italia, in sostanza, all’Open di Francia, che nel suo genere è il più antico torneo dell’Europa continentale. La prima edizione, infatti, si tenne nel 1906 a La Boulie, che fino al 1986 ha avuto grande spazio come sede, assieme a numerose altre. Dal 1991, tolte due edizioni, si è sempre girato al Le Golf National di Saint-Quentin-en-Yvelines, che in realtà si trova a Guyancourt, circa 35 km da Parigi, che nel 2024 vedrà di scena anche l’evento olimpico.

Nei giorni scorsi, però, il luogo è balzato agli onori delle cronache per motivi che con il golf c’entrano fino a un certo punto: degli ecologisti, infatti, si sono introdotti sul percorso e hanno danneggiato la buca 18 lasciandovi diversi cartelli e, di conseguenza, buchi da rimettere a posto. Sotto accusa c’è il problema del consumo di acqua di cui necessitano molti campi, comparato con la situazione idrica della Francia in tempo di siccità anormale. Da parte sua, la Federazione francese ha rimarcato come ci siano stati investimenti consistenti per ridurre il consumo di acqua. La schermaglia si trascina da molto tempo e non ha risparmiato una notevole quantità di campi sul territorio.

Ritornando al puro fatto sportivo, si presentano qui alcuni validi giocatori del DP World Tour, benché il field possa considerarsi inferiore rispetto a quello dell’Open d’Italia (che, dalla sua parte, aveva il vantaggio di essere “osservato speciale” per la Ryder). C’è il vincitore del 2019, il belga Nicolas Colsaerts, che però non coglie risultati di rilievo dal secondo posto colto proprio nello Stivale due anni fa. Il vincitore del Marco Simone Golf & Country Club, lo scozzese Robert MacIntyre, è invece ben intenzionato a mostrare che l’inizio del periodo di qualificazione per la Ryder Cup del 2023 lo vuole sfruttare molto bene. Della top ten in chiave Race to Dubai sono presenti in tre: il neozelandese Ryan Fox, il polacco Adrian Meronk e il sudafricano Thriston Lawrence.

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Sono cinque gli italiani in gara, alcuni dei quali alla caccia di quella top 50 che serve per avere la certezza di giocare il DP World Tour Championship, l’evento finale della stagione. In particolare, il migliore nella Race to Dubai è Edoardo Molinari, al momento 67°, mentre è 100° Guido Migliozzi ed è 114° Francesco Laporta. Loro tre, ad ogni modo, manterrebbero la carta piena per il DP World Tour. Poco oltre la quota necessaria c’è Renato Paratore, 128°, mentre Lorenzo Gagli è 169°. Due azzurri hanno trionfato in Francia nella storia: Ugo Grappasonni nel 1949 e Costantino Rocca nel 1993. Vi è giunto tre volte secondo Francesco Molinari.

Al via anche alcuni facenti parte della LIV Golf, che possono partecipare fino alla sentenza del prossimo febbraio, nel Regno Unito, che regolerà i rapporti tra i “fuoriusciti” (e attualmente banditi dal PGA Tour) e il circuito continentale. Si tratta, tra gli altri, di Patrick Reed (USA), Laurie Canter (Inghilterra), Adrian Otaegui (Spagna). Saranno in maggior numero la prossima settimana, all’Alfred Dunhill Links Championship, e c’è da credere che l’ambiente non sarà dei migliori, vista anche la presenza di Rory McIlroy, che di bordate contro la Superlega araba ne ha assestate diverse.

La programmazione in streaming di Discovery+ (Eurosport Player), legata a GolfTv, è molto semplice: ogni giorno il collegamento partirà alle 13:30 per concludersi nei primi due giri alle 18:30 e nei secondi due alle 18:00. Per quel che riguarda Eurosport 2, invece, la situazione è la seguente: giovedì 13:30-18:30, venerdì 14:30-18:25, sabato e domenica 13:30-18:00.

Foto: LiveMedia/Fabrizio Corradetti – LivePhotoSport.it

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