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Golf: Rasmus Højgaard vola a metà Open di Francia 2022. Migliozzi e Laporta passano il taglio, Patrick Reed fuori

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Rasmus Højgaard non sta soltanto guidando, dopo due giri, l’Open di Francia 2022. Lo sta letteralmente dominando. Anche oggi, per il danese, una performance da ricordare: -6 di giornata, -15 totale, sei colpi di vantaggio sul secondo, e più in generale una forma che appare particolarmente difficile da scalfire. Il ventunenne nativo di Billund vuole riprendersi quel posto di primo piano che, nel 2019, aveva avuto diventando il terzo più giovane della storia a vincere un torneo sull’European Tour (oggi DP World Tour).

Il secondo posto a -9 è occupato da Paul Barjon, che batte bandiera francese, è nato a Bordeaux ed è cresciuto nella Nuova Caledonia, terra che può vantare nel suo complesso due vittorie sul tour europeo, uno sul Korn Ferry, cinque sul Challenge, tre sul Canadian e due sull’Alps tra lo stesso Barjon, Christian Cevaer, Julien Foret e Jean-Louis Guepy. Questi ultimi tre in Nuova Caledonia sono nati, mentre Barjon vi è appunto diventato grande, sebbene poi abbia frequentato il Lycée Polyvalent ad Antibes.

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Terza posizione per il sudafricano George Coetzee a -8 (-5 oggi per lui), mentre a seguirlo ci sono uno dei big transalpini, Antoine Rozner, e lo svedese Alexander Bjork, entrambi a -7. Sorprende e non poco il sesto posto di Mathieu Decottignies-Lafon a -6, mentre a -5 ci sono gli scozzesi Robert MacIntyre (vincitore dell’Open d’Italia e in gran forma) e Grant Forrest, il belga Thomas Pieters, il tedesco Yannik Paul e il sudafricano Thriston Lawrence. Anche se non è in top ten, risulta assolutamente impressionante il 12° posto del francese Oihan Guillamoundeguy. Per rendere l’idea dell’impresa, basti dire l’età: 17 anni ed è già accanto a Victor Perez e Matthieu Pavon in un torneo professionistico.

In casa Italia, sorride Guido Migliozzi, che passa il taglio da 34° a -2, stessa posizione del belga Nicolas Colsaerts, l’ultimo vincitore di questo torneo. Va avanti anche Francesco Laporta, che risale 32 posti, è pari con il par nel complesso e coglie quel 64° posto che gli basta. Restano appena fuori sia Renato Paratore che Lorenzo Gagli, che non fanno meglio del posto numero 77 a +1 (in particolare Paratore può recriminare per il bogey alla 16). Chiude 110° a +3 Edoardo Molinari. Ma ad uscire di scena, con lo stesso score, è anche Patrick Reed, il quale finisce in acqua alla 13 (la sua 4, partendo dalla 10) e di fatto non si riprende più. Un po’ come dire che una LIV non fa primavera: del resto, dopo 8 anni, 8 mesi e (quasi) 8 giorni, uscirà dai primi 50 del ranking mondiale.

Foto: LiveMedia/Fabrizio Corradetti – LivePhotoSport.it

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