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IndyCar, cinque piloti per un trono. Chi vincerà il titolo 2022 a Laguna Seca?

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Lo spettacolo è assicurato questo fine settimana nello storico WeatherTech Raceway Laguna Seca per l’epilogo dell’IndyCar Series. La battaglia non mancherà nel tracciato californiano con cinque piloti racchiusi in 41 punti, pronti a contendersi il titolo in uno dei championship decider più incerti della storia della principale categoria americana riservata alle ruote scoperte.

Il tracciato statunitense, tornato nel calendario da un paio di stagioni a discapito di Sonoma, è il teatro perfetto per la chiusura dell’attività dell’IndyCar che dopo l’evento di Portland ha eletto coloro che hanno almeno una chance per mettere le mani sull’Astor Cup. Andiamo a scoprire chi sono i contendenti per il primato dopo il dominio imposto da Scott McLaughlin nello Stato dell’Oregon.

Il neozelandese, #3 di Penske, è il primo in lizza per il successo finale con 41 punti di ritardo (242 punti) dalla vetta. Il ‘kiwi’ si trova per la prima volta nella condizione di poter vincere l’IndyCar dopo una stagione d’apprendistato ed il riconoscimento di ‘Rookie of the Year’. Ricordiamo infatti che il 28enne nativo di Hamilton ha un glorioso passato in Australia con tre titoli consecutivi nel Supercars Championship, la principale realtà d’Oceania per quanto riguarda il motorsport. Sono ben 56 le affermazioni con le ruote coperte (106 podi e 76 pole), compresa la mitica Bathurst 1000. McLaughlin è una scommessa vinta da Roger Penske, pilota che quest’anno ha saputo imporsi in tre occasioni (St. Petersburg, Mid-Ohio e Portland). 

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Il #3 di Chevrolet si scontrerà con Marcus Ericsson, scandinavo di Ganassi #8 che attualmente vanta 484 punti all’attivo, -39 dalla vetta. Il vincitore della Indianapolis 500 2022 potrebbe aggiungere un nuovo trofeo alla propria bacheca, una missione non impossibile per l’ex pilota di F1 che per la prima volta può giocarsi il campionato.

La situazione è ben differente con il neozelandese Scott Dixon, #9 di Ganassi che vanta già sei titoli in carriera oltre al significativo numero di 52 affermazioni in IndyCar. Il veterano del gruppo ha raccolto per ora 503 punti (20 in meno del leader) ed è pronto per dare spettacolo nella difficile pista californiana che negli ultimi anni ha visto al top il padrone di casa Colton Herta (Andretti #26). Il 42enne può scrivere una nuova pagina di storia questo fine settimana, abile a tornare prepotentemente nella lotta per il titolo in occasione della seconda parte del campionato grazie ai successi di Toronto (Canada) e Nashiville. L’esperienza ha pagato ancora una volta per un atleta che non riusciva ad entrare nella victory lane dalla primavera del 2021 (race-1 Texas per la precisione).

Restano due nomi da citare, iniziamo dal due volte campione Josef Newgarden. L’americano, #2 di Penske, è attualmente al secondo posto della graduatoria generale con il medesimo punteggio di Dixon. Il nativo di Nashville vanta quattro affermazioni in questo 2022, la prima fu in volata in Texas (ovale) contro il già citato McLaughlin. Long Beach, Road America e la race-1 dell’Iowa sono gli altri successi del 31enne che ha rischiato di dover saltare la tappa estiva di Indianapolis (RC) per il brutto incidente avuto durante la seconda prova del doubleheader dell’Iowa. Il forte pilota americano si trovava in testa alla gara prima del contatto contro le barriere, un episodio che potrebbe rivelarsi chiave alla vigilia di una finale tutta da vivere.

L’ultimo in lista è Will Power, australiano che è attualmente in cima al gruppo con 523 punti all’attivo ed un solo successo ottenuto durante le sedici prove disputate. I muretti di Belle Isle incoronarono infatti il #12 di Penske, australiano che ha tutte le carte in regola per vincere il secondo titolo in carriera. L’ex vincitore della Indy500, 41enne nativo di Toowoomba, proverà sicuramente ad amministrare il vantaggio in un tracciato oltremodo selettivo in cui ogni errore può costare caro. Attenzione anche alla qualifica, aspetto cruciale in una delle piste più conosciute degli USA.

Foto. LaPresse

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