MotoGP
MotoGP, Francesco Bagnaia è il “dominatore occulto” del Mondiale 2022, ma da Motegi si entra nella nebbia
Il Mondiale di MotoGP 2022 sta prendendo una piega imprevista. Dopo il Gran Premio di Germania, la contesa iridata sembrava chiusa in favore di Fabio Quartararo. Invece, il parziale delle successive quattro gare è di 100 punti a 39 in favore di Francesco Bagnaia! Il piemontese è così passato da -91 a -30 in classifica generale e, ora come ora, potrebbe essere persino considerato il favorito per la conquista dell’Iride. Un paradosso? No, se si legge tra le righe della stagione in corso. Andiamo a vedere perché.
Innanzitutto Pecco ha vinto un numero di GP doppio rispetto a quello di El Diablo. Siamo a 6 contro 3. Il suo distacco è generato dalle quattro cadute patite nella prima metà del 2022, a fronte dell’unica in cui è incappato il francese. Il dato più impressionante è però un altro. Di fatto, Bagnaia non viene battuto da aprile! Già, perché dopo l’8° posto ottenuto partendo dall’ultima fila in Portogallo, la punta di diamante della Ducati o ha trionfato o è caduto! Dunque, se è passato sotto la bandiera a scacchi, lo ha sempre fatto per primo.
D’accordo, a Le Mans con ogni probabilità avrebbe dovuto accontentarsi della piazza d’onore, perché Enea Bastianini era ormai volato via. Inoltre al Sachsenring ha sbagliato proprio nel tentativo di tenere la coda di un Quartararo estremamente competitivo nel tortuoso budello tedesco. Nel mezzo, la sfortuna del Montmelò, dove è stato abbattuto da Takaaki Nakagami alla prima curva. Tuttavia il dato non può essere smentito. Negli ultimi quattro mesi, nessuno può dire di aver chiuso un GP davanti a Bagnaia! Si tratta di una dinamica oltremodo pregnante, perché ci dice che se Pecco non dovesse più commettere errori, sarà in grado di completare la rimonta.
MotoGP, sei gare al termine del Mondiale. Quali sono favorevoli a Bagnaia e quali a Quartararo
Attenzione però, perché dopo Aragon potrebbe cambiare tutto. Ci sono quattro gare (Motegi, Buriram, Phillip Island, Sepang) che rappresentano delle autentiche incognite. Perché? Semplice, da quelle parti non si corre dal 2019. Difatti, sia nel 2020 che nel 2021, Giappone, Thailandia, Australia e Malesia hanno rinunciato ai propri eventi a causa della pandemia di Covid-19. Pertanto i riferimenti scarseggiano, soprattutto con i nuovi pneumatici, introdotti appunto nel 2020. In questi quattro autodromi, le attuali MotoGP hanno girato solo a Sepang lo scorso febbraio, quando sono stati effettuati i test collettivi pre-stagionali. Meglio di niente, ma le moto sono comunque evolute radicalmente rispetto ad allora.
Insomma, la domanda è se le nebbie legate ai set-up potranno mettere i bastoni tra le ruote a Bagnaia, rallentandone la furiosa rimonta a vantaggio di Quartararo. Si potrebbero sommare, poi, anche le condizioni atmosferiche. L’estate sta finendo (“e un anno se ne va”, aggiungerebbero i Righeira). La pioggia, magari in Giappone e in Australia, oppure il freddo novembrino di Valencia potrebbero portare a qualche gara matta. Dopotutto, il francese deve a questo punto sperare di pescare dei jolly qua e là, altrimenti la dinamica di dover fronteggiare una letale emorragia di punti in ogni GP lo condurrebbe all’inevitabile sconfitta.
Foto: LiveMedia/Valerio Origo