MotoGP

MotoGP, Francesco Bagnaia sconsiderato: caduta stupida, così è giusto non vincere il Mondiale

Pubblicato

il

Non più tardi dell’altro ieri si era scritto come, in quel di Motegi, Francesco Bagnaia avesse la necessità di ragionare. È esattamente ciò che non ha fatto quest’oggi. Sarebbe annegato già in qualifica se non avesse avuto il salvagente dell’accesso diretto al Q2, dinamica che gli ha garantito di poter scattare quantomeno dalla quarta fila. La furia del tifone Talas si è spostata altrove e nella giornata odierna il Twin Ring di Motegi è stato benedetto da un magnifico Sole. Condizioni canoniche, nelle quali si sarebbe potuto tornare alla normalità.

Infatti una Ducati Factory ha dominato la scena. Quella di Jack Miller però, il quale ancora una volta ha dimostrato la superiorità delle Desmosedici versione 2022. L’australiano, scattato dalla terza fila, ha rapidamente preso il comando delle operazioni, andando poi in fuga sin dalle fasi iniziali. Il ventisettenne aussie ha dissipato ogni dubbio in merito al proprio successo prima ancora di metà gara, polverizzando qualsiasi avversario, compreso chi cavalca la moto gemella.

Già perché, a dispetto della pista asciutta e di una GP22 splendente, Bagnaia è rimasto impantanato a centro gruppo, senza riuscire in alcun modo a risalire la china. Fortuna ha voluto che anche Fabio Quartararo si trovasse nella medesima situazione, mentre Aleix Espargarò era di fatto fuori gioco sin dal giro di formazione, costretto a partire dalla pit-lane a causa di una magagna elettronica sulla sua Aprilia. Dunque non si sarebbero persi punti pesanti in nessun caso. Pecco ha avuto un sussulto nel finale, quando si è sbarazzato di Enea Bastianini e si è incollato alla coda di El Diablo.

MotoGP, GP Giappone 2022. Trionfo Ducati con Jack Miller, ma Francesco Bagnaia torna a cadere e scivola a -18 da Quartararo

In palio c’erano briciole. Ottavo o nono non sarebbe cambiato granché, soprattutto considerando come ci siano altri 100 punti da assegnare tra la Thailandia e Valencia. Certo, sempre meglio rosicchiare una lunghezza che perderne una, ma considerata la superiorità di cui gode Ducati rispetto a Yamaha, anche un pareggio de facto sarebbe stato un risultato accettabile. Invece il piemontese ha chiuso un weekend difficile con un errore banale, che per la prima volta dal Sachsenring gli fa perdere terreno dal #20 francese.

È tornato il Bagnaia di inizio stagione, quello che finiva a terra con inquietante regolarità. Siamo a quattro cadute evitabili (Lusail, Le Mans, Sachsenring e, appunto, Motegi), contro l’unica di Quartararo (Assen). Il ritardo dal transalpino è ora di 18 punti. Si possono ancora recuperare, perché Fabio ha comunque l’acqua alla gola e le Desmosedici sono delle macchine perfette, a differenza di una M1 in affanno. Cionondimeno, se anche Pecco dovesse laurearsi Campione del Mondo, sarà un trionfo del mezzo Ducati e non dell’uomo.

Il piemontese riesce a sfruttare al meglio la GP22 (il più delle volte, non certo oggi), ma il pilota migliore del 2022 non è lui. Alla fine vince un tandem, centauro-moto, l’uno non può prescindere dall’altro, però toute proportion gardées altri stanno facendo meglio di Bagnaia con mezzi inferiori. Anzi, diciamo pure che Pecco sta facendo di tutto per complicarsi la vita e NON vincere un titolo ampiamente alla portata.

Foto: MotoGPpress.com

Exit mobile version