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MotoGP, perchè Fabio Quartararo merita il Mondiale con una Yamaha nettamente inferiore alla Ducati

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18 punti di distacco e 100 ancora da assegnare: è questa la situazione per Francesco Bagnaia dopo il GP del Giappone, round del Mondiale 2022 di MotoGP. Il pilota piemontese esce dalla gara di Motegi rattristato e amareggiato per quello che avrebbe potuto essere e invece non è stato. Un fine-settimana in cui tutto è andato storto: problemi grossi sul bagnato, con un 12° posto nelle qualifiche, e un errore che definire banale è un complimento nell’ultimo giro quando tra un ottavo e nono posto c’era veramente poca differenza, anche se davanti c’era l’attuale leader, Fabio Quartararo.

Applaudivo la ca****a che avevo appena fatto, mi stavo dando del co*****e. Era stata una gara molto complicata, non riuscivo a trazionare, l’unica cosa che riuscivo a fare era frenare. Negli ultimi giri riuscivo a fare quello che volevo, ma nell’ultimo giro sono stato ambizioso, volevo sorpassare Quartararo e prendere anche Vinales. Ci ho provato ed è in questi casi che mi rendo conto dei margini di miglioramento: buttare via dei punti così non è corretto e devo capire come essere più di ghiaccio“, le valutazioni oneste e lucide di Bagnaia. Pecco, però, non si sta dimostrando altrettanto razionale in situazioni critiche. Il conto delle cadute evitabili in questa stagione è ora di quattro, ovvero a Lusail, Le Mans, Sachsenring e in Giappone, rispetto all’unica di Assen (Paesi Bassi) di Quartararo.

E’ chiaro che la situazione non sia ancora persa perché le Ducati sono tante e vanno fortissimo, lo dimostra il GP di ieri: primo e terzo posto dell’australiano Jack Miller e dello spagnolo Jorge Martin, con cinque moto di Borgo Panigale nella top-10. Uno strapotere tecnico che ha visto il menzionato Quartararo non andare oltre l’ottava piazza, nonostante il francese abbia fatto i numeri in pista.

https://www.oasport.it/2022/09/classifica-motogp-mondiale-2022-francesco-bagnaia-a-10-da-quartararo-dopo-aragon/

Una situazione frutto del netto handicap tecnico con cui Fabio deve fare i conti rispetto alle Rosse. Tuttavia, El Diablo è davanti nella graduatoria complessiva perché si è dimostrato sensibilmente il pilota più forte nella gestione dei momenti e per questo meriterebbe più di Bagnaia il titolo piloti. Qualora andasse diversamente, il peso specifico della Ducati sarebbe predominante e i meriti del piemontese in percentuale inferiori rispetto a quanto si è detto sul centauro della Yamaha.

Foto: MotoGP.com Press

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