Ciclismo
Pagelle Mondiali ciclismo 2022: Remco Evenepoel spaziale, azzurri promossi, Francia protagonista
L’ottantanovesima edizione dei Campionati del Mondo di ciclismo su strada si è chiusa con la splendida vittoria di Remco Evenepoel nella prova in linea al maschile. Un successo incredibile, maestoso ed a suo modo storico quello del belga che corona una stagione da fuoriclasse. La corsa ha avuto tanti volti e tanti momenti importanti, andiamo ad analizzare la condotta dei protagonisti tramite le nostre pagelle:
PAGELLE MONDIALI CICLISMO 2022
Remco Evenepoel, voto 10 e lode: cosa si può dire di un corridore che riesce a vincere, a dominare un Mondiale a soli 22 anni e soli 14 giorni dopo aver vinto in Spagna il suo primo Grande Giro? Un fenomeno, un alieno. Tenere la sua ruota quando fa partire la progressione è stato impossibile oggi, come lo era stato alla Liegi ed alla Vuelta. Chissà se questo basterà per zittire i tanti critici che ancora mettono in dubbio le qualità di questo talento generazionale.
Italia, voto 7: quinto posto per Matteo Trentin, ottavo per Alberto Bettiol, Lorenzo Rota e Nicola Conci protagonisti fino alla fine. Il Mondiale dell’Italia è, tenendo conto delle premesse della vigilia, ampiamente positivo. La strategia di partenza è stata eseguita alla perfezione, chi doveva andare all’attacco ci è andato e chi doveva rimanere con i migliori ci è rimasto. Risultato sopra le aspettative, più di così era probabilmente impossibile.
Christophe Laporte, voto 8: il francese mette nel suo curriculum un secondo posto importantissimo, arrivato al termine di una stagione in cui il passaggio alla Jumbo-Visma gli ha permesso di fare il definitivo salto di qualità. I suoi compagni di squadra fanno il diavolo a quattro, ma alla fine per capitalizzare serve un suo ottimo spunto in una volta di gruppo alle spalle del solitario Evenepoel.
Michael Matthews, voto 7: da padrone di casa “Bling” sognava sicuramente di poter vestire la maglia iridata. Deve accontentarsi invece di un terzo posto che rappresenta il terzo podio mondiale in carriera. Alla fine è sorridente sul podio con il suo bronzo al collo ed ha ogni ragione per esserlo.
Francia, voto 6,5: in assoluto la squadra che ha maggiormente movimentato la corsa. Nel tipico stile del CT Thomas Voeckler i transalpini attaccano già dai primissimi chilometri. Ci provano tutti, da Sivakov a Pacher, passando per Senechal e Madouas. Alla fine però finiscono per pasticciare, tirando alla morte in un gruppo di attaccanti in cui difficilmente potevano sperare di battere il poi vincitore Remco Evenepoel. Il secondo posto di Laporte salva la giornata, ma le strategie sono forse da rivedere.
Tadej Pogacar, voto 4: senza timore di sforare nell’eresia, bisogna riconoscere che la corsa dello sloveno non può che definirsi deludente. Si fa vedere nelle prime fasi, forse spendendo troppe energie in un’azione che difficilmente avrebbe portato frutti. Il 19° posto finale non può soddisfarlo, così come la sua tenuta sugli strappi nei momenti decisivi. Il suo valore non si discute ed avrà ancora tante occasioni, ma oggi non è stata la sua giornata.
Wout Van Aert, voto 5: ancora una volta arriva da favorito numero uno, ed ancora una volta la corsa non va come il belga avrebbe desiderato. Si muove con Pogacar all’inizio, ma poi l’attacco di Evenepoel blocca le sue speranze di successo. L’impressione è che quando l’appuntamento è di queste dimensioni, il suo atteggiamento diventi troppo attendista, comportandosi da velocista puro quando le sue vittorie più belle ed importanti sono arrivate proprio con attacchi da fenomeno “tout-court“.
Mathieu Van der Poel, s.v.: una storia che ha del surreale quella del neerlandese: disturbato da due adolescenti che gli avrebbero impedito di dormire, bussando durante la notte alla sua camera d’albergo, VdP avrebbe spinto e ferito uno dei due al termine di un alterco, costringendo l’intervento delle forze dell’ordine. Inevitabile il ritiro dopo pochi chilometri dopo una notte del genere. Le notizie sono ancora da verificare e ci sarà da aspettare che la verità emerga. Nel frattempo sospendiamo il giudizio.
Foto: LaPresse