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Tennis, Carlos Alcaraz è il n.1 del mondo con il punteggio più basso della storia

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Grossi meriti, ma anche circostanze favorevoli. Lo spagnolo Carlos Alcaraz è il personaggio dello sport mondiale in questi giorni. Il tennista spagnolo ha vinto a soli 19 anni il suo primo Slam della carriera, aggiudicandosi il titolo degli US Open 2022 e battendo in Finale il norvegese Casper Ruud.

Un successo che ha permesso al classe 2003 iberico di issarsi in vetta alla classifica mondiale e di diventare il più giovane tennista della storia sul trono. Un vero fuoriclasse il ragazzino allenato da Juan Carlos Ferrero, capace di entusiasmare con il suo stile di gioco. Memorabile, in questo senso, il confronto dei quarti di finale con Jannik Sinner, nel corso del quale l’altoatesino si è costruito anche un match-point nel quarto set.

Tuttavia, nella realizzazione di questo grande percorso ci sono stati degli aspetti che hanno “girato bene”: l’assenza del vincitore di Wimbledon, Novak Djokovic, per le questioni legate al vaccino anti-Covid; l’infortunio al tedesco Alexander Zverev; il maiorchino Rafael Nadal e il russo Daniil Medvedev (ex n.1 del mondo) lontani dalla miglior condizione, con quest’ultimo costretto ad affrontare negli ottavi di finale uno straordinario Nick Kyrgios in quel confronto.

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Circostanze con il segno “+” per Carlitos che si riflettono anche nella classifica che, lo ricordiamo, non prevede i punti di Wimbledon per quanto deciso dal gestori del circuito dopo il ban dei Championships nei confronti dei tennisti russi e bielorussi. La graduatoria, infatti, vede Alcaraz in vetta con meno punti di quelli che solitamente sarebbero serviti per essere leader. Non è un caso che il ragazzino di Murcia sia quello che abbia totalizzato il punteggio più basso della storia ATP.

Un antipasto di un dominio o di una fase di transizione? Forse la seconda, ma spetterà al campo a chiarirlo.

Foto: LaPresse

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