Rugby
The Rugby Championship: All Blacks demoliscono l’Australia e mettono le mani sul titolo
Penultimo match della Rugby Championship 2022 e all’Eden Park di Auckland la Nuova Zelanda prenota il titolo, con la sfida tra Sudafrica e Argentina che rischia di essere un’inutile chiusura. Troppo forti gli All Blacks per un’Australia indisciplinata e imprecisa e Nuova Zelanda che vince con bonus, va a 19 punti in classifica ed è pronta a fare festa.
Prima parte del match molto equilibrata, nonostante l’Australia si ritrovi in inferiorità numerica già dopo due minuti per il giallo a Jed Holloway. Non ne approfittano, però, gli All Blacks che fanno faticano a rendersi pericolosi, mentre entrambe le squadre sbagliano molto e perdono tanti palloni. Si arriva alla fine del primo quarto di gioco prima che un fallo dei Wallabies mandi Richie Mo’unga sulla piazzola e 3-0 per gli All Blacks.
Ora i neozelandesi cambiano ritmo, mettono molta più pressione su un’Australia che soffre tantissimo, fatica a resistere e aumenta drasticamente la sua indisciplina. Così al 23’ è Ardie Savea a creare il buco vincente, palla a Will Jordan e meta della Nuova Zelanda che allunga sul 10-0. Wallabies che sono in forte sofferenza e al 27’ dalla maul tuttanera arriva la meta di punizione per i padroni di casa e secondo giallo per l’Australia con Dave Porecki, con il punteggio che sale sul 17-0. Provano a reagire i Wallabies e al 30’ va in meta Marika Koroibete, ma l’ala parte con un piede sulla linea laterale e marcatura annullata. Insistono gli australiani, che sprecano ancora, anche se ora gli All Blacks sono obbligati a difendere e a fare falli, nonostante la superiorità numerica. Reagisce la Nuova Zelanda, ma ingenuamente commette tenuto e Wallabies che si salvano con un uomo in meno in campo, con gli All Blacks che hanno messo a segno zero punti in 20 minuti di superiorità e si va al riposo sul 17-0.
Partono ancora forti gli All Blacks e dopo 3 minuti è Whitelock ad andare oltre e dopo un lungo controllo con il TMO viene confermata la meta e padroni di casa che scappano via sul 24-0. Match ormai avviato verso il successo neozelandese, che con un gap simile mette virtualmente le mani sul titolo e al 47’ allunga Mo’unga dalla piazzola per il +27 (che con il +13 sul Sudafrica alla vigilia, significa che per vincere il titolo gli Springboks al momento dovrebbero battere l’Argentina di 41 punti, ndr.). Ormai è dominio tuttonero, Australia che ha alzato bandiera bianca e al 54’ dalla maul arriva la meta di Codie Taylor e punteggio che sale sul 32-0. Prova una reazione, almeno d’onore, l’Australia e al 58’ va in meta con Folau Fainga’a per il 32-7.
Wallabies che, però, commettono banalissimi errori palla in mano e, così, al 65’ è dalla maul che arriva l’ennesima meta tuttanera, questa volta con Samisoni Taukei’aho e punteggio che sale sul 37-7. Partita entrata nel garbage time, con la Nuova Zelanda che pensa al Sudafrica a va sulla piazzola al 77′ per fissare il punteggio sul 40-7. A tempo scaduto, però, arriva la meta di Jordan Petaja per il 40-14 finale. Bonus conquistato e ora, per diventare campione, la Nuova Zelanda deve sperare che gli Springboks non battano l’Argentina con bonus e con un divario superiore ai 39 punti. Insomma, il titolo è ormai ad Auckland, salvo miracoli.
Foto: LaPresse