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US Open 2022: Carlos Alcaraz batte Casper Ruud in finale e diventa il nuovo numero 1 del mondo

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Carlos Alcaraz, a 19 anni, diventa il nuovo e più giovane numero 1 del mondo nella storia del tennis maschile vincendo gli US Open. Batte per 6-4 2-6 7-6(1) 6-3, in una finale non sempre bella, il norvegese Casper Ruud in 3 ore e 20 minuti, completando così una permanenza in campo di complessive 23 ore e 39 minuti, cosa mai accaduta per alcun tennista negli Slam. Il suo coach, Juan Carlos Ferrero, fu l’ultimo prima di lui, nel 2003, a diventare leader del ranking ATP dopo New York (ma perse contro Andy Roddick). Si tratta inoltre del più giovane a vincere uno dei quattro tornei maggiori da Rafael Nadal (Roland Garros 2005), mentre limitando il campo agli US Open bisogna tornare al 1990 con Pete Sampras.

Cominciano subito le difficoltà per Ruud, che annulla con fatica una palla break, poi commette doppio fallo e viene graziato dal dritto in rete di Alcaraz. Dopo aver tenuto il game, è il norvegese a procurarsi due chance per allungare con un fulmine lungolinea di rovescio in risposta. Due buone prime salvano il murciano, che poi ha a sua volta tre opportunità, tutte insieme. La seconda è quella buona. Lo spagnolo, però, sul 30-30 permette a Ruud di colpire a campo aperto per il potenziale contobreak, sventato di fatto con una palla corta. Sostanzialmente, nel resto del parziale non succede più nulla di significativo e Alcaraz chiude sul 6-4.

Nel secondo set l’iberico potrebbe anche allungare già sul 2-2, ma è quello il momento in cui ha un calo abbastanza evidente. Questo si vede non tanto nel sesto gioco, quanto più avanti. Ruud, per iniziare, trova il break giocando prima un recupero di rovescio in avanzamento sul dropshot di Alcaraz, poi un paio di splendidi recuperi che costringono il murciano a un rovescio lungo. Al norvegese tocca salvare una palla del controbreak con il servizio, poi, sul 5-2 a proprio favore, si vede sostanzialmente regalato, tra doppi falli ed errori, il parziale: 6-2.

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La gioia, per il numero 5 del seeding e 7 del mondo, non dura però a lungo: perde immediatamente la battuta, e anche male, salvo poi riuscire a riprendere quota nel quarto game, in cui Alcaraz sbaglia sia di dritto che di rovescio e cede il servizio a 30. Lo spagnolo appare sempre più in debito di energie, ma Ruud si accorge ben presto che quell’apparire non significhi che lo sia. Sul 6-5, il norvegese, che fa viaggiare molto veloce il dritto, si prende di forza un set point, ma Alcaraz usa la rete dopo il servizio per annullare la chance. Si entra in lotta, arriva un’altra possibilità per il nordico, che subisce la stessa sorte con l’aggiunta dello smash. Dopo un punto spettacolare si va al tie-break, che vede Ruud semplicemente crollare su tutta la linea: 7-1 per il suo avversario.

Nel quarto parziale, dopo cinque game senza grandi brividi, nel sesto Alcaraz mostra quanto le gambe, in realtà, siano ancora fresche nonostante le fatiche di tutta la settimana con tre partite al quinto set. Il break arriva con un game da due vincenti e un bel pallonetto del murciano, oltre che comprendente l’errore decisivo di Ruud con il rovescio, suo punto debole a livello tecnico. Il murciano non si ferma più, avendo trovato anche aiuto dal servizio con otto ace negli ultimi quattro turni di battuta, e al secondo championship point chiude la questione.

55-41 contro 37-29 il conteggio vincenti-errori gratuiti, che rispecchia lo stile di gioco dei due, più offensivo quello di Alcaraz, più regolarista quello di Ruud. 14 gli ace del vincitore, che trova più sostegno da prime in campo (64%-61%) e da punti vinti con essa (74%-66%).

Foto: LaPresse

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