Senza categoria
US Open 2022: Casper Ruud e Carlos Alcaraz, da Miami a New York con l’obiettivo numero 1
Avevano già giocato l’uno contro l’altro in finale a Miami, nel secondo Masters 1000 dell’anno. Stavolta, per Casper Ruud e Carlos Alcaraz, la posta in palio è più alta: c’è di mezzo un doppio obiettivo. Entrambi, infatti, scenderanno in campo sull’Arthur Ashe Stadium con l’obiettivo di vincere il primo Slam in carriera e, di riflesso, si contenderanno quel numero 1 del ranking che non andrà più a Daniil Medvedev e, per forza di cose, nemmeno a Rafael Nadal.
Il modo in cui i due potrebbero giungere alla vetta del ranking mondiale sarebbe diverso. Ruud, infatti, diventerebbe l’uomo capace del più ampio balzo in classifica per arrivarci, dal numero 7 appunto al numero 1. Differentemente, Alcaraz si porrebbe nel ruolo di più giovane leader ATP della storia (oggi il record è di Lleyton Hewitt, 20 anni e 9 mesi nel novembre 2001) e più giovane campione degli US Open dal 1990, l’anno della prima vittoria di Pete Sampras su Andre Agassi. Che, peraltro, sono due dei tre in grado, assieme a Carlos Moya, di passare da numero 4 a numero 1.
Ruud-Alcaraz è la finale più giovane degli US Open proprio da quella Sampras-Agassi del 1990, ed è la più giovane a livello Slam da Wimbledon 2002, quando Lleyton Hewitt aveva 21 anni e vinse su David Nalbandian, con l’argentino che ne aveva 20. Uno dei due, inoltre, sarà l’ottavo a vincere il primo torneo maggiore a New York. Gli altri: Hewitt, Andy Roddick, Juan Martin del Potro, Andy Murray, Marin Cilic e Medvedev.
Un successo qualificherebbe inoltre Ruud direttamente alle ATP Finals, dove ha debuttato nel 2021 raggiungendo le semifinali. Battere Alcaraz significherebbe, per lui, superare per la seconda volta un numero 4 del mondo: ci riuscì con il tedesco Alexander Zverev nei quarti a Miami. Il norvegese è già il più giovane a raggiungere due finali Slam da Murray (US Open 2008, Australian Open 2010) e il più giovane a farlo nello stesso anno dalla doppietta Roland Garros-Wimbledon di Nadal (che però già la faceva da due anni). Può essere inoltre il sesto scandinavo campione Slam: gli altri sono tutti svedesi, e cioè Sven Davidson, Bjorn Borg, Mats Wilander, Stefan Edberg e Thomas Johansson.
Alcaraz, invece, può essere il quarto spagnolo leader del ranking mondiale dopo Moya, Nadal e il suo coach Juan Carlos Ferrero (che nel 2003, pur perdendo la finale a Flushing Meadows con Andy Roddick, si issò al numero 1 del mondo prima dell’era Federer). Potrebbe essere il primo a vincere uno Slam salvando match point (contro Jannik Sinner nei quarti) dai celebri due sventati da Novak Djokovic in finale a Wimbledon 2019 contro Roger Federer. Agli US Open l’ultimo fu Stan Wawrinka (al terzo turno del 2016 contro il britannico Daniel Evans). Nessuno ha mai vinto a New York con quattro successi in cinque set, mentre l’ultimo a vincerne tre di essi negli ottavi, nei quarti e in semifinale fu Edberg nel 1992. Un dato notevole: in tutti i match del 2022 ha vinto almeno un set. Il murciano sa già di esere il più giovane partecipante alle ATP Finals dall’ucraino Andrei Medvedev nel 1993.
Foto: LaPresse