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US Open 2022, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti sfidano due insidiosi qualificati, Fognini e il revival Nadal

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Il trio tricolore torna in scena. Si prosegue senza soluzione di continuità a New York, sede degli US Open 2022 di tennis. A Flushing Meadows la parte bassa del tabellone maschile vedrà tra i protagonisti Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e Fabio Fognini.

I tre “Moschettieri del Bel Paese” sono reduci dalle maratone del primo turno: tre partite decisa al quinto set e con tantissimi brividi. E ora? Sinner e Musetti sono accomunati dalla tipologia di avversario, ovvero un giocatore proveniente dalle qualificazioni.

Tutto facile? Neanche a parlarne. Per Jannik ci sarà l’attuale n.145 del mondo, Christopher Eubanks, capace di battere il ben più quotato spagnolo Pedro Martinez nel primo turno, con il punteggio netto di 7-5 6-3 7-6(3). Eubanks si è presentato bello centrato, sfruttando anche la già sperimentata adattabilità ai campi nelle qualificazioni dove a cadere nel turno conclusivo era stato l’italiano Raul Brancaccio (4-6 6-1 6-4). Sinner cercherà di vendicare il ko del connazionale, ma per fare questo servirà una prova diversa dall’esordio.

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La situazione da lavori in corso è palpabile e ci sono delle pericolose controindicazioni, pensando a qualche giocata di volo costata contro Daniel Altmaier qualche fatica di troppo. La sfida non semplice perché l’americano sa interpretare i campi veloci, dotato di un buon servizio e di ottime soluzioni sull’uno-due. In sostanza, Jannik dovrà essere molto concentrato sia in risposta, per mettere in difficoltà il non agilissimo avversario, che alla battuta perché andare sotto di un break contro un giocatore del genere è assai insidioso.

Simile il ragionamento per Musetti che se la vedrà contro l’olandese Gijs Brouwer, che nel primo turno si è imposto contro il francese Adrian Mannarino (7-6(3) 3-6 6-2), dato in buona forma dopo la vittoria nel torneo di Winston-Salem. Brouwer (n.181 del ranking) sa giocare sull’hard, tenendo conto delle semifinali raggiunte nel recente Challenger di Chicago. Il carrarino, come detto per Sinner, dovrà alzare il livello soprattutto al servizio, altrimenti corre il rischio di subire sempre le iniziative del rivale.

E poi la grande Classica. A Fognini un sorriso sarà scappato dopo che, vincendo in rimonta da 2-0 contro il russo Aslan Karatsev, l’incrocio al secondo turno ha portato a Rafael Nadal (n.3 del mondo). Gli appassionati ricordano la grandissima prestazione del ligure del 2015 a New York, dove l’azzurro fu capace di rimontare anche in quel caso da uno svantaggio di due frazioni, imponendosi per 3-6 4-6 6-4 6-3 6-4. Da quel ko, nelle restanti nove partite disputate, Fognini è riuscito a battere Rafa solo in una circostanza: semifinale del torneo di Montecarlo del 2019, quando Fabio vinse il 1000 sulla terra del Principato.

E’ chiaro che il maiorchino sia il favorito, tenendo conto del bilancio complessivo di 13 vittorie e 4 sconfitte. Tuttavia, l’andamento del confronto dipenderà anche da Fognini, capace con il suo tennis di mettere in difficoltà Rafa, ma al meglio delle sue possibilità. L’iberico, nel primo turno contro l’australiano Rinky Hijikata, è apparso ancora in una fase di rodaggio, reduce dall’infortunio agli addominali. Non è un caso che il movimento al servizio sia condizionato da quanto accaduto precedentemente. Sarà un aspetto che l’azzurro riuscirà a sfruttare? Lo vedremo.

Foto: LaPresse

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