Tennis
US Open 2022, Matteo Berrettini cede in tre set a Casper Ruud nei quarti di finale a New York
Non si possono fare miracoli. Lo si era capito anche nelle partite precedenti che Matteo Berrettini non fosse arrivato al top della forma a questo Slam: troppi gli stop nel corso dell’anno e un inseguimento alla miglior forma che il Covid prima di Wimbledon ha definitivamente affossato.
E così, è terminata nei quarti di finale l’avventura del romano negli US Open 2022 al cospetto di un solido Casper Rudd. Il norvegese, in lizza con Carlos Alcaraz e Rafal Nadal per il posto di n.1 del mondo al termine di questo torneo, ha dato conferma della sua eccellente condizione, prevalendo con il punteggio di 6-1 6-4 7-6 (4) in 2 ore e 37 minuti di gioco. Per lui si tratta della prima qualificazione in carriera al penultimo atto di questo Major.
Nel primo set l’andamento è per l’azzurro un dramma sportivo. Lo scandinavo gioca con una profondità impressionante e il nostro portacolori viene letteralmente investito dalle giocate del suo avversario. Ne viene fuori un 5-0 in un amen e il 6-1 finale parla chiaro.
Nel secondo set il canovaccio del match è il medesimo: Ruud fa il bello e il cattivo tempo fino al sesto game. Da quel momento c’è una reazione d’orgoglio dell’azzurro, bravo a salvare tre set-point nel gioco successivo e a strappare il servizio al rivale nell’ottavo game. Un ritorno però tardivo, visto il 6-4 conclusivo.
Nel terzo set, più con la forza dei nervi, Berrettini cerca di ricostruire la sua partita con un break di vantaggio nel secondo game. Si aggrappa nel terzo alla battuta Matteo, con quattro palle del contro-break annullate, ma non sfrutta una chance nel gioco successivo per il doppio vantaggio. Il rammarico c’è sul 5-3 quando, avanti 40-15, manca due set-point e nel turno al servizio subisce il contro-break. Si decide tutto al tie-break e si comprende come il norvegese abbia più birra in corpo, chiudendo sul 7-4.
Dal punto di vista statistico, Berrettini ha fatto i conti con un rapporto vincenti/gratuiti pari a 35/39, rispetto al 20/23 dell’avversario e la grande consistenza dello scandinavo ha deciso la partita.
Foto: LaPresse