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US Open 2022, Matteo Berrettini piega in quattro set Andy Murray e approda agli ottavi di finale

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Missione compiuta. L’Arthur Ashe Stadium di New York è stato teatro di una sfida generazione nel terzo turno degli US Open 2022: da una parte chi ha una storia gloriosa e dall’altra chi spera di scriverla in minima parte alla stessa stregua.

Matteo Berrettini (n.14 del mondo) ce l’ha fatta e ha battuto Andy Murray (n.51 ATP) nel confronto che metteva in palio un posto negli ottavi di finale dell’ultimo Slam del 2022. Con il punteggio di 6-4 6-4 6-7 (1) 6-3 in 3 ore e 47 minuti di gioco l’azzurro è riuscito a spuntarla, complicandosi non poco la vita nel terzo parziale, viste le otto palle break non sfruttate.

Si temeva un contraccolpo psicologico, ma il contro-break immediato all’inizio della quarta frazione è stato la chiave che ha permesso a Berrettini di staccare il biglietto per il prossimo turno dove ci sarà ad attenderlo lo spagnolo Alejandro Davidivoch Fokina. Per il nostro portacolori si tratta di un traguardo importante: Berrettini si è spinto agli ottavi di un torneo del Grande Slam per il settimo Major consecutivo. Per lui, infatti, è il nono ottavo in uno Slam in carriera, il quarto di fila a New York.

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Nel primo set si assiste a una fase di studio. Entrambi si costruiscono una chance: il romano nel terzo game e lo scozzese nel sesto. E’ però il tennista del Bel Paese a trovare lo spunto decisivo con le sue “bastonate” di dritto. Break nel settimo gioco e frazione archiviata sul 6-4.

Nel secondo set lo scambio di “cortesie” si viene a creare e non va tanto a mutare il quadro della situazione. Nella fase decisiva, infatti, Matteo sale di livello: profondità di colpi maggiore e nel nono gioco nuovo break e conferma dello stesso nel game successivo (6-4).

Nel terzo set ci si aspetta una replica di quanto visto e sentito. Il giocatore italiano getta le basi per farlo, ma stavolta la sua proverbiale concretezza viene a mancare. Sono in totale otto le chance non sfruttare per crearsi il presupposto di far calare il sipario. Esitazioni che ridanno nuova vita a un Murray apparso stanco, ma talmente galvanizzato da conquistare con autorevolezza il tie-break sul 7-1.

Nel quarto set la fase decisiva si consuma nei primi due giochi: Matteo perde malamente il servizio in apertura, ma è abile a resettare e a restituire il favore con il contro-break a zero. Un episodio che dà nuovo vigore all’italiano, capace prima di disinnescare una palla break nel settima gioco e poi di andare via in fuga nel successivo. Lo strappo è decisivo e con alcune delle sue “catenate” Berrettini si impone sul 6-3.

Dal punto di vista delle statistiche sono stati 18 gli ace dell’azzurro, con un buon 69% di prime di servizio in campo e un 74% di punti vinti. Più che discreta anche la percentuale di quindici in risposta alla seconda di Murray (46%). Bilancio in attivo nel rapporto colpi vincenti/errori non forzati pari a 54/51, mentre lo scozzese in passivo con 24/41.

Foto: LaPresse

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