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Volley femminile, Mondiali 2022: il giorno di Cina e Serbia, battaglia in vista tra Germania e Bulgaria
E’ il giorno della prima mondiale per Cina e Serbia, le ultime due big che scendono in campo nel Mondiale di Polonia e Olanda. Si completa la parata di tutte le squadre della rassegna iridata in una terza giornata che presenta partite per la maggior parte dal pronostico scontato ma non mancano certo i motivi di interesse.
Si parte alle 13 con la prima del Belgio, che martedì se la vedrà con l’Italia e che oggi avrà di fronte il Kenya travolto dall’Olanda venerdì sera al debutto. Curiosità per vedere su quale sestetto punterà il coach belga Gert Vande Broeck che di sicuro non rinuncerà a Britt Herbots. Belgio nettamente favorito.
Alle 14 sarà la volta della Cina che affronta l’Argentina nella prima sfida della fase preliminare: le asiatiche rientrano nel lotto delle grandi favorite della rassegna iridata anche se il ricambio generazionale in atto sta tardando un po’ a regalare quella continuità a cui aveva abituato la squadra cinese. Il Mondiale è un banco di prova per una Cina che arriva dalla delusione olimpica e da una Nations League quasi anonima con l’eliminazione ai quarti da parte dell’Italia ed ha solo una possibilità per iniziare a risalire la china: fare bene al Mondiale. La sfida odierna non è priva di ostacoli. L’Argentina al femminile non è insidiosa come la squadra maschile ma qualche buona individualità, a partire dalla vecchia conoscenza italiana Paula Yamila Nizetich, ce l’ha e può creare qualche grattacapo alle più titolate rivali che partono comunque nettamente favorite.
In campo alle 15 un’altra delle formazioni da circoletto rosso, il Giappone. Anche per la formazione guidata da Masayoshi Manabe la prima partita nasconde qualche insidia. Le giapponesi sono cresciute nelle ultime stagioni anche se non sono riuscite a centrare l’obiettivo nobile che si erano fissate di riuscire a tornare sul podio olimpico fra le mura amiche. Dall’altra parte della rete c’è la Colombia che partecipa al suo primo Mondiale nella storia, pur essendo argento da tre edizioni nel Campionato Sudamericano e argento agli ultimi Giochi Panamericani. Gran parte delle giocatrici colombiane militano in Europa, molte nel campionato francese e dunque quella sudamericana è una squadra con sufficiente esperienza internazionale per creare qualche grattacapo ad un Giappone che parte favorito ma non potrà permettersi distrazioni.
Alle 16 torna in campo la squadra di casa, l’Olanda in una partita che, come al debutto, non dovrebbe presentare alcuna difficoltà contro il Camerun, travolto ieri dall’Italia in poco più di un’ora di gioco. Altro rodaggio per la squadra di Selinger che potrà ancora una volta far giostrare buona parte della rosa a disposizione senza particolari rischi.
Alle 19 la partita più interessante della giornata, almeno dal punto di vista dell’equilibrio: in campo Germania e Bulgaria, due grandi “decadute” del volley europeo che sono a caccia di un successo che permetta loro di mettere fieno in cascina per arrivare più lontano possibile in questo Mondiale. Da una parte la Germania allenata nientemeno che da Vital Heynen che non è ancora riuscito a far fare alla sua squadra quel salto di qualità che ci si poteva attendere. le individualità, da Alsmeier a Stigrot, da Orthmann a Weitzel, non mancano ma il progetto fatica a decollare. Dall’altra parte una Bulgaria allenata da Lorenzo Micelli che può contare su qualche conoscenza del volley italiano ma che al momento non appare competitiva ad alto livello. Pronostico difficile, battaglia (magari anche lunga) in vista.
La giornata si chiuderà alle 20 con il debutto delle campionesse in carica, la Serbia che è un po’ un oggetto misterioso, tra infortuni e rientri eccellenti rispetto alla Nations League. Importante capire da subito su chi punterà il coach Daniele Santarelli nello starting seven in partita non del tutto scontata contro il Canada che può vantare una grande specialista dell’attacco e del servizio come Van Ryk ma che non possiede continuità e tasso tecnico globale che le permetta di tenere il ritmo delle rivali. Le nordamericane possono comunque impensierire una Serbia che non potrà dormire sonni tranquilli.
Foto Fivb