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Volley, l’Italia sfida lo spauracchio Cuba: dalla finale dei Mondiali 1990 agli ottavi di Lubiana, azzurri agguerriti contro la banda Simon

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Dopo una fase a gironi condotta in carrozza, con tre nette vittorie maturate contro avversarie non irresistibili (Turchia, Canada, Cina), l’Italia inizia davvero la sua avventura ai Mondiali 2022 di volley maschile. La nostra Nazionale è attesa da un durissimo ottavo di finale, il più impegnativo tra quelli in programma: dall’altra parte della rete ci sarà Cuba, la mina vagante di questa rassegna iridata, la grande outsider che è in grado di fare male in ogni circostanza e che andrà presa per le pinze. I giochi di un tabellone accomodato per Polonia e Slovenia in barba a qualsivoglia merito sportivo, ha complicato la vita ai Campioni Europei, ora chiamati a superare l’ostacolo caraibico se vorranno meritarsi i quarto di finale da giocare verosimilmente contro la Francia (ma attenzione a non sottovalutare il Giappone).

Questa sera (ore 21.15) gli azzurri scenderanno in campo a Lubiana (Slovenia), lo faranno da favoriti della vigilia ma si preannuncia un incontro particolarmente agguerrito, equilibrato, intenso, esigente da punto di vista tecnico e mentale. Italia-Cuba era una grande classica della pallavolo internazionale ed evoca anche dolci ricordi, come la vittoriosa finale dei Mondiali 1990. Sembra passata un’era sportiva, nel mezzo i caraibici hanno anche conquistato l’argento iridato nel 2010 a Roma (e gli azzurri altri due titol mondiali) e poi sono scivolati nel baratro vista la “fuga dei cervelli” legata a ragioni extra-campo. Ora stanno rinascendo e c’è bisogno di sconfiggerli per non fare subito i bagagli dopo il trionfo continentale di dodici mesi fa. I precedenti sono 89: 44 successi per l’Italia e 45 per i rivali di turno.

La chiave tattica del match sembra già delineata: mettere in difficoltà fin da subito la ricezione avversaria, complicare la vita al loro palleggiatore in modo che i fuoriclasse Simon, Yant ed Herrera ricevano meno palloni puliti possibili. Saranno dunque decisivi il servizio e la fase offensiva, ma anche il meccanismo muro-difesa avrà la sua importanza capitale. Cuba ha impressionato all’esordio contro il Brasile, dove ha avuto un match-point nel tie-break perdendo per 18-16. Successivamente, però, ha ceduto un set al modesto Qatar e poi ha perso per 3-1 contro il Giappone.

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Il loro uomo simbolo è il centrale Robertlandy Simon, colosso che vinse l’argento ai Mondiali 2010 e che negli ultimi quattro anni ha giocato a Civitanova (tre scudetti e una Champions League). Il 35enne, che nella prossima stagione tornerà a Piacenza (dove militò tra il 2012 e il 2014), sarà affiancato dal ormai ex compagno con la Lube , ovvero l’altra grande stella Herrera Yant. Si tratta di uno schiacciatore strabordante, ha soltanto 21 anni, ma è micidiale da ogni zona del campo e quando si accende manda in crisi tutti gli avversari.

L’opposto è Jesus Herrera, 27enne che nelle ultime due stagioni ha militato nel campionato francese tra le fila dello Chaumont. Il bomber, che nella prossima stagione giocherà a Perugia (sulla carta sarà la riserva di Kamil Rychlicki), è un caposaldo del nuovo ciclo caraibico. L’Italia si metterà nelle mani del regista Simone Giannelli, il capitano sarà in diagonale con l’opposto Yuri Romanò e potrà contare anche sugli schiacciatori Alessandro Michieletto e Daniele Lavia. Gianluca Galassi e Simone Anzani sono i centrali di riferimento, Fabio Balaso il libero.

Foto: FIVB

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