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Vuelta a España 2022, pagelle sedicesima tappa: un indomito Roglic attacca ma cade ai 100 metri, Evenepoel si salva

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La tappa numero 16 della Vuelta a España 2022 ha confermato l’assunto per cui nei Grandi Giri ogni giorno può essere decisivo  ed in ogni tappa può succedere qualcosa di inaspettato. Dopo 186 km di assoluta tranquillità, nel finale succede di tutto, tra l’attacco e la susseguente caduta di Roglic, la “provvidenziale” foratura di Evenepoel e la prepotente vittoria di Pedersen.

PAGELLE 16A TAPPA VUELTA 2022

Mads Pedersen, voto 9: partiamo dal vincitore della frazione odierna, che si è confermato il più forte su questo tipo di arrivi. Il danese ha dovuto lottare ed inseguire per centrare il secondo sigillo personale, ma dopo aver raggiunto Roglic e Ackermann, nessuno è stato in grado di mettere in discussione la sua superiorità. La Maglia Verde è ormai saldamente cucita sulle sue spalle.

Primoz Roglic, voto 8: allo sloveno è mancato solo arrivare al traguardo sano e salvo per meritarsi un 10 e soprattutto per portare a termine un piccolo capolavoro. Il suo attacco è l’essenza del ciclismo, potente e preciso quando nessuno poteva aspettarselo. Lavora come un treno per guadagnare quanto più possibile, ma poi nella valutazione non può non pesare l’ennesima banale caduta, anche se stavolta, ai 100 metri dal traguardo, è più beffarda che mai.

Remco Evenepoel, voto 5: il belga si è salvato ancora una volta. Al momento dell’attacco del rivale la sua posizione è decisamente troppo arretrata per provare a rispondere. Certo lo sloveno aveva studiato bene la mossa a sorpresa, ma quando sei in Maglia Rossa bisogna stare attenti a tutte le possibilità. A togliere le castagne dal fuoco ci pensa una foratura negli ultimi 3 km che gli permette di gestire con tranquillità il finale, sapendo che gli sarebbe stato attribuito il tempo del gruppo. La caduta di Roglic potrebbe avergli consegnato la Vuelta, ma di trappole ce ne sono ancora tante.

Pascal Ackermann, voto 7,5: il tedesco è l’unico che riesce a tenere le ruote di Roglic al momento del suo attacco. Se Pedersen non si fosse riportato sotto insieme a Wright e Van Poppel, nessuno avrebbe potuto soffiargli la vittoria. Deve accontentarsi di un secondo posto che conferma l’ottimo stato di forma già mostrato a Montilla.

Danny Van Poppel, voto 7: nel valutare le performance del neerlandese non bisogna dimenticarsi che lui non partiva in questa Vuelta come sprinter designato per la BORA. Prima ha contribuito a due vittorie di Sam Bennett, poi è stato in grado di farsi trovare pronto quado ha preso i gradi di capitano. Un terzo posto di grandissimo valore per lui.

Fred Wright, voto 7: al britannico manca ormai solo la vittoria. Dopo il secondo posto nel Tour de France a Saint’Etienne (dietro proprio a Pedersen), in questa Vuelta ha centrato due terzi posti e due quarti posti. Su territori mossi ed esplosivi lui c’è sempre, in volata si difende, l’impressione è che non manchi molto prima di veder cancellato lo 0 nella casella delle vittorie in carriera.

Samuele Battistella, voto 6,5: un’altra top 10 nella Vuelta dell’azzurro che sta mostrando il talento di cui è dotato. Gli manca il guizzo per riportarsi sul quintetto di testa ma poi viene battuto solo da Quentin Pacher nella volata di gruppo. Gli arrivi come questo potrebbero diventare il suo pane in futuro.

Bryan Coquard, voto 4,5: mette tutto il giorno i compagni alla frusta per inseguire la fuga, ma quando la corsa esplode si fa trovare completamente impreparato, finendo solo al dodicesimo posto. Altra occasione mancata per il francese che, nonostante le 47 vittorie in carriera, è ancora a quota 0 nelle corse World Tour.

Foto: LaPresse

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