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Ciclismo
Vuelta a España 2022: Richard Carapaz risorge, ma insieme a Hindley mostra la difficoltà di preparare due corse a tappe in un anno
Finalmente una reazione da parte di Richard Carapaz. Lo scalatore ecuadoriano della Ineos-Grenadiers è finalmente riuscito ad imprimere un segno in questa Vuelta a España 2022, entrando nella fuga di giornata e conquistando il successo nella dodicesima tappa da Salobreña a Peñas Blancas-Estepona con un’azione di carattere negli ultimi chilometri.
Un sorriso che in qualche modo attenua la sensazione di delusione attorno alla Vuelta del campione olimpico, arrivato ad Utrecht con i galloni di uno dei principali favoriti per la maglia rossa come accaduto negli ultimi anni. Invece, sin dalle prime giornate, Carapaz è andato in enorme difficoltà uscendo di classifica, costringendolo dunque a reinventarsi come cacciatore di tappe. La sua è una tendenza affine a ciò che si è visto nel 2022: preparare due Grandi Giri nella stessa annata è sempre più difficile.
Così come Carapaz, non ha brillato nemmeno Jai Hindley, colui che lo ha battuto al Giro d’Italia. L’uomo di classifica della Bora-Hansgrohe è al momento tredicesimo in classifica generale, ma non sta brillando come visto nel Bel Paese. Ancora peggio sta facendo Mikel Landa, fino ad ora apparizione sbiadita in questa Vuelta, così come gli alfieri azzurri Domenico Pozzovivo e Vincenzo Nibali.
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Non è un caso che al momento nella top 10 ci sono corridori al secondo Grande Giro del 2022, ma senza terminare la loro prima avventura come Primoz Roglic, Enric Mas, Miguel Angel Lopez e Joao Almeida. Per quest’ultimo andrebbe fatto un discorso a parte, poiché era arrivato quasi al termine della Corsa Rosa con chance di salire sul podio. Ma la tendenza di non riuscire ad essere davvero competitivi in due corse di tre settimane è segnata, con nemmeno due fenomeni come Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar, protagonisti dell’ultimo Tour e che hanno preferito riposarsi invece di combattere in questa Vuelta.
Foto: SL-Photography/Shutterstock.com