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America’s Cup 2024, Guido Meda: “Le spie ora sono legali. Luna Rossa figlia dell’esperienza neozelandese”

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Nuovo appuntamento con Sail2U, il programma a cura di Sport2U in collaborazione con OA Sport, dedicato al mondo della vela. Il nostro Stefano Vegliani, ospita il noto giornalista e telecronista sportivo Guido Meda, il quale racconta il varo di del prototipo di Luna Rossa.

“Per fare il presentatore del varo, sono voluto andare a Cagliari il giorno prima per vedere la barca in anteprima – racconta Guido – ho avuto modo di salirci e vedere cose che normalmente non sono visibili ai più. La cosa che mi ha colpito maggiormente è quella passione che poi si traduce in energia inesauribile da parte di ogni componente del team”. “E’ stata varata una barca di 12 metri, ma stando lì non si ha la sensazione che sia una barca più piccola – continua – è un prototipo figlio dell’esperienza neozelandese che in piccolo riporta tutto il meglio per migliorare ulteriormente nei mesi di allenamento in acqua”.

A livello strutturale, “la barca è stata studiata per essere sì di 12 metri, ma con una distribuzione dei pesi e delle misure che la fanno sembrare paradossalmente più grande”, ma ci sono due aspetti che hanno colpito particolarmente la voce italiana della MotoGP,  “il ruolo delle spie che ora sono legalizzate che vengono pagate da tutti e che i velisti hanno solo cursori e pulsanti”.

Non essendo una barca per allenare l’equipaggio, ma essendo una barca sperimentale, è importante capire il comportamento in acqua, ma soprattutto “proteggere” le linee: “La livrea ha un senso, perché ha l’importante effetto di non scoprire le linee e l’aerodinamica. Ma a Cagliari – aggiunge – c’è una grande spinta per far ritornare la città al centro delle attività di Luna Rossa e per potersi riprendersi ciò che la pandemia le ha tolto”.

Per quanto riguarda i timonieri, si ipotizza che Ruggero Tita e Vittorio Bissaro, attualmente impegnati nelle qualificazioni per Parigi 2024, potrebbero essere la coppia del futuro. Ecco l’opinione di Guido Meda in merito: “Quando vedi persone con un palmares simile, ti chiedi il perché della loro presenza ed è giusto che ci siano. C’è anche Marco Gradoni con loro: mi ha stupito per la sua giovane età e il suo piglio, ho avuto la sensazione che in mezzo ai grandi ci sa stare perfettamente, totalmente a suo agio. Per quanto riguarda l’equipaggio femminile, c’è ancora un po’ di strada per arrivarci”.

Questo e una conclusione molto interessante sulla situazione attuale in MotoGP e della lotta mondiale tra Bagnaia e Quartataro, nella video intervista integrale che vi proponiamo di seguito.

LA VIDEO INTERVISTA A GUIDO MEDA

Foto: Andrea Pisapia

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