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ATP Parigi-Bercy 2022, il tabellone di Jannik Sinner: c’è lo scoglio Djokovic agli ottavi

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Il 2022 tennistico è ai titoli di coda. Il Masters1000 di Parigi-Bercy rappresenta l’ultima fermata prima degli appuntamenti finali di novembre, fra Next-Gen Finals, ATP Finals e Coppa Davis. Nel torneo indoor transalpino è presente anche Jannik Sinner, tornato in campo a Vienna ma non così vicino fisicamente al suo 100%, oramai senza chance per qualificarsi a Torino a causa dell’ennesimo ottimo risultato di Felix Auger-Aliassime a Basilea. Le sue ambizioni in Francia si scontrano con il sorteggio, poiché è capitato nell’ottavo di Novak Djokovic.

Ma andiamo con ordine, iniziando dai primi due turni. Sinner, testa di serie numero 11 del tabellone, comincerà la sua marcia contro un qualificato. Non è esclusa l’ipotesi di un derby, poiché nel torneo cadetto sono ancora presenti due azzurri di livello come Lorenzo Sonego e Fabio Fognini; al secondo turno il favorito sarebbe il russo Karen Khachanov, che debutterà contro un Sebastian Baez in crisi di risultati (solo una vittoria da luglio ad oggi, a Napoli contro Sonego). Jannik incontrerebbe il trionfatore dell’edizione 2018 per la quarta volta in carriera, vantando due vittorie nel 2021, ad Adelaide e a Miami, ed una bruciante sconfitta al quinto agli US Open 2020, quando dopo aver incantato nei primi due set venne frenato da problemi alla schiena.

Superati questi primi due scogli, si staglierebbe l’ombra di Novak Djokovic. Rimane ancora nella memoria il match dei quarti di finale dell’ultimo Wimbledon, quando l’azzurro andò oltre ogni aspettativa contro un maestro dell’erba. I primi due set di Sinner furono davvero monumentali: lui che fino a dieci giorni prima aveva l’aspetto di un cerbiatto in autostrada su quella superficie, aveva preso così tanta coscienza dei suoi mezzi tanto da mettere spalle al muro il dominatore incontrastato dell’All England Club degli ultimi anni che non perdeva su quei campi dal 2016 (l’anno dopo venne costretto al ritiro nel secondo set con Berdych). Da buon fenomeno qual è, Djokovic accrebbe esponenzialmente il proprio livello dalla terza frazione in poi, battendo Jannik e avviandosi a vincere il suo settimo Slam britannico.

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Sinner non arriva però nelle sue migliori condizioni fisiche. Nel suo ritorno in campo a Vienna è parso ancora un po’ legnoso, soprattutto nei movimenti laterali, tanto da perdere lucidità con il dritto, probabilmente il suo colpo migliore per imprimere il ritmo ad ogni tipologia di contesa. Si può spiegare così il ko con Daniil Medvedev in Austria, in cui le idee erano quelle giuste, ma sbagliando troppo per poter impensierire davvero il russo nei momenti topici. Una sorta di ‘vorrei ma non posso’, anzi ‘vorrei ma non riesco’ che lo ha lasciato scuro in volto mentre usciva dal campo.

Se le partite di Vienna saranno servite per fargli mettere un po’ di benzina in corpo, oltre alla consapevolezza che la sua caviglia è totalmente guarita, avrà più possibilità di impensierire Djokovic, che parte irrimediabilmente avanti anche per la sua affinità con Parigi-Bercy, di cui è il recordman di vittorie a quota 6, l’ultimo lo scorso anno. Dopo Nole ovviamente arrivano altri match di rilievo, tra Casper Ruud ai quarti e Rafa Nadal in semifinale. Bisognerà però prima buttare il cuore oltre l’ostacolo con il fenomeno serbo.

Foto: © e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer

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