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ATP Vienna 2022, Jannik Sinner si infrange sul muro Medvedev e saluta il torneo

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Niente da fare. Jannik Sinner (n.12 del ranking) per la quarta volta in altrettante sfide si deve arrendere al russo Daniil Medvedev (n.4 ATP) nei quarti di finale dell’ATP di Vienna 2022. Sul veloce indoor austriaco il russo, con una prestazionale solida, si è imposto per 6-4 6-2 contro l’altoatesino. Un Sinner lontano dalla miglior condizione fisica e anche un po’ zoppicante per il dolore alla caviglia del piede destro al cospetto del russo, invece, decisamente in palla. Un ko abbastanza prevedibile per quanto già si era visto nelle partite precedenti di questo torneo e che la consistenza del moscovita ha evidenziato. Sarà quindi Medvedev ad affrontare il bulgaro Grigor Dimitrov in semifinale.

PRIMO SET – L’avvio è subito un calvario per Jannik che va sotto 0-40 nel game al servizio d’apertura e subisce il break. Più con il carattere che con il tennis Sinner rimane aggrappato alla frazione, ma è evidente come la condizione fisica non sia ottimale e le smorfie di dolore per la caviglia dolente rappresentano il quadro della situazione. Arrivano alcuni errori grossolani con tre smash a porre l’accento sulla sua scarsa tranquillità. Bravo, però, il classe 2001 del Bel Paese a tenere botta, annullando un set-point nel nono gioco, ma poi nel decimo il russo chiude sul 6-4.

SECONDO SET – La storia non cambia. I turni al servizio di Jannik sono decisamente sofferti per i meriti del suo avversario e anche per qualche errore di troppo, specie con il dritto e con i colpi di volo. Ne conseguono due break per Medvedev nel terzo e settimo game. Di contro, solo le briciole in risposta per Jannik e un 6-2 netto a far calare il sipario.

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STATISTICHE – Analizzando le statistiche, sono macroscopiche le difficoltà al servizio di Sinner con il 53% delle prime in campo e il 64% dei punti vinti, rispetto all’81% del rivale. Altro dato discriminante è stato il rapporto vincenti/errori non forzati: 20/19 per l’italiano e 20/9 per il russo.

Foto: © e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer

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