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Bob, Simone Bertazzo: “Nuove regole per arginare la Germania. La pista di Cortina ci servirebbe qualche mese prima”

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Simone Bertazzo è intervenuto a SpeedOnIce2u, appuntamento settimanale condotto da Claudio Cavosi su Sport2U, web tv di OA Sport: il tecnico della Nazionale italiana di bob ha ripercorso la propria carriera da atleta e poi ha presentato la stagione 2022-2023.

Bertazzo, cortinese, è cresciuto con la pista da bob a pochi chilometri da casa: “Avere una pista in casa, come me che ce l’avevo a mezz’ora, era comodissimo: potevo andare a scendere tutte le volte che volevo. Ho imparato là, ho fatto tutto il mio corso da pilota a Cortina, ho fatto tutti gli inverni là e dopo sono passato a correre in Nazionale sulle altre piste del mondo. Ho sempre visto e sentito parlare di bob, quindi è stato inequivocabile il passaggio. Ho giocato a hockey fino a 15 anni, dopo per problemi logistici ho lasciato perdere, tanto sapevo dove sarei andato a finire, quindi ho aspettato di fare 18 anni per andare a fare il corso piloti“.

Sono quattro le partecipazioni alle Olimpiadi, con l’esordio in casa a Torino 2006: “Quella me la ricorderò sempre: ero già abituato a fare le gare di Coppa del Mondo, però arrivare in una gara e avere tutto lo stadio, tutta la pista che urla ‘Italia Italia Italia’ è un’ emozione incredibile, forse anche troppo per la prima Olimpiade, sarebbe stato meglio come seconda, però la fortuna avere un Olimpiade in casa non capita a tutti“. 

Alle Olimpiadi del 2022, invece, Bertazzo era presente come tecnico: “Da atleta è tutta magia, è la tua gara, sei là tutto concentrato, sogni, speranze, da tecnico invece sei più razionale e cerchi di mettere tutta la tua esperienza e tutto quello che hai a disposizione degli atleti per dargli anche solo un centesimo in più in pista. Ci ho messo un po’ ad abituarmi, perché il passaggio onestamente non è stato proprio così immediato, perché avrei voluto continuare a gareggiare ed a vederli correre così mi veniva ancora l’agonismo dentro, però adesso sto molto bene in questo ruolo e sento di poter dare tanto alla squadra“.

Oltre a Patrick Baumgartner e Mattia Variola, altri azzurri crescono: “Alex Verginer, che era uno dei frenatori di Patrick, adesso è passato a fare il pilota. Farà tutta la stagione di Coppa Europa come pilota ufficiale. Si partirà con le tappe di Coppa Europa di Lillehammer, Altenberg ed Innsbruck e si passerà poi in Coppa del Mondo a gennaio. Andremo a Lillehammer 3 settimane, sono 10 giorni di gare e gli altri 10 giorni li facciamo tutti di allenamento. Stiamo lavorando molto sui pattini, stiamo sperimentando nuove curvature sia per il 2 che per il 4, nuovi telai con nuove soluzioni tecniche, nuove soluzioni anche per la carenatura, ma per adesso non mi sbilancio“.

La guida del mezzo è cambiata negli ultimi anni: “Mi dispiace dirlo, però da quando sono arrivate le donne hanno cercato un po’ di addolcire le entrate e le uscite delle curve, renderle meno spigolose, questo sicuramente ha cambiato un po’ la guida. La cosa che ha cambiato di più in assoluto la guida sono stati i pattini larghi. Adesso con la scusa del materiale unico che è subentrato dopo le Olimpiadi di Torino, con la possibilità di variare in tantissime forme tantissimi raggi, si è arrivati alla conclusione che un pattino largo va sempre meglio. Si è cambiata un po’ la guida in questo senso: si scivola un po’ di più, si tende a fare un po’ più onde, mentre invece una volta si guidava in maniera un po’ più precisa. Questo perché il pattino largo comunque scivolando non frena e permette comunque di fare una linea più rotonda“.

Possibile in futuro che si uniformino alcune parti del bob: “Ci sono voci secondo cui l’IBSF voglia uniformare almeno certe parti subito quali gli assi, i carrelli, dovrebbero farlo anche per lo snodo centrale in modo da limitare un po’ lo strapotere della Germania. Introducendo queste parti, un po’ come hanno fatto con i pattini dopo le Olimpiadi di Torino, vogliono livellare su certe cose, comunque sappiamo bene che la carenatura, non tanto la forma ma la stratificazione, fa la sua grossa differenza e su quello ancora non si potrà intervenire, però intanto mettere dei paletti sul telaio secondo me è una bella cosa, aiuterebbe anche lo spettacolo“.

Le aspettative per la stagione che sta per iniziare: “Sicuramente puntiamo ad elevare il nostro livello, quindi dalla spinta, lavorata tutta quest’estate, al reclutamento che abbiamo fatto per aumentare anche gli equipaggi. Riusciremo molto probabilmente a fare tre bob a 4, due in Coppa del Mondo e uno in Coppa Europa. Dobbiamo crescere verso le Olimpiadi e fissare delle posizioni che finalmente ci competono, dovremmo puntare a stare sempre nei dieci ma ogni tanto, su qualche pista che per le caratteristiche ci viene congeniale, dobbiamo puntare a mettere il naso ancora un po’ più avanti. Col prossimo anno si può andare ancora un gradino sopra fino a che arriveranno i risultati che ci attendiamo“.

Quest’anno i Mondiali sono a Saint Moritz: “Stiamo lavorando anche per quell’evento e mi sono preparato delle cose che tireremo fuori solo in quell’occasione e vediamo se possono ancora dire la loro. Ricordiamo che Saint Moritz è l’unica pista dove il ghiaccio è naturale, quindi cambia un po’ tutto è rispetto a quelle che sono le piste col ghiaccio refrigerato artificialmente. L’anno scorso siamo stati nel periodo dei Mondiali e c’era tanto freddo, quindi potrebbe tornare molto utile. Anche il numero di partenza fa tanto la differenza: se si parte con i primi numeri si è sfortunati, se si parte con i numeri alti va un po’ meglio. Comunque noi stiamo lavorando tanto per quell’evento e vedremo di fare una bella gara“.

Si lavora anche sul bob femminile: “Giada Andreutti quest’anno sta lavorando moltissimo, quest’estate ha fatto veramente un sacco di sacrifici, è stata molto brava, come anche le sue frenatrici hanno lavorato tanto ed i frutti si sono si sono visti quando siamo stati a Cesana: hanno migliorato tutte di parecchio e non tanto nel livello di prestazione massima, ma anche nella durata delle prestazioni. Adesso riescono a tenere allenamenti sostenuti di spinta e fare anche parecchie spinte ad alta intensità. L’unico problema che abbiamo è che Giada si è infortunata un mese fa ed adesso è in fase di recupero. Ha avuto un brutto infortunio, si è rotta una un osso del piede, adesso è in recupero e stiamo cercando di stringere i tempi per farla venire in Norvegia“.

La situazione della pista per i Giochi di Milano-Cortina 2026: “So che sono state fatte delle scelte e che comunque si sta andando avanti e cercando anche di accorciare i tempi per farci avere la pista. Sono convinto che i lavori inizieranno a breve, anche perché avere la pista un po’ prima ci darebbe quel leggero vantaggio che di solito hanno tutti gli altri. Basterebbe averla una stagione prima e saremo già contenti, ma anche qualche mese giusto alla fine della stagione precedente e qualche mese della nuova“.

INTERVISTA VIDEO DI CLAUDIO CAVOSI A SIMONE BERTAZZO

Foto:

Foto: LaPresse

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