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Ciclismo, Ivan Basso: “La Eolo-Kometa può diventare quella grande squadra italiana che tutti chiedono”

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Dopo una lunga e intensa stagione, per Ivan Basso è arrivato il momento di fare il punto della situazione. Il team manager della Eolo-Kometa ha parlato del passato e del futuro, rivelando anche i prossimi obiettivi principali della squadra italiana. 

Il classe 1977 ha esordito affermando: “Il Giro d’Italia è passato, l’estate è finita, le scuole sono ricominciate ed è arrivato il Giro di Lombardia: la grande classica che chiude la stagione e che proietta all’anno successivo. Anch’io, ovviamente, guardo già avanti e la testa è impegnata a pensare quello che sarà il futuro: però, non posso non guardare anche indietro. Credo sia necessaria una riflessione, ma prima credo sia doveroso ringraziare tutti gli sponsor che sono stati con noi nell’ultimo anno: chi ci accompagna da tempo, chi è arrivato dopo, chi resterà al nostro fianco e continuerà ad accompagnarci nel nostro viaggio insieme. Grazie a chi è al nostro fianco siamo riusciti a confermare i nostri corridori più rappresentativi e quelli che aiutano i corridori più forti a vincere. E, per la prima volta, siamo riusciti a mantenere i giovani più bravi del nostro settore giovanile che tutti volevano e che hanno scelto di restare con noi firmando un contratto pluriennale che finirà nel 2025”.

Il vincitore del Giro d’Italia 2006 e 2010 ha poi parlato appunto del futuro: “Guardare avanti per me significa guardare al 2024, senza dimenticare il 2023: perché il 2023 va rafforzato, il 2024 va preparato. E guardando al 2024 vedo una certezza e una necessità: quella di trovare ulteriori risorse per dare continuità al nostro progetto, un progetto che in questi anni ha dimostrato tutta la sua forza”.

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Basso ha concluso dicendo: “Nei prossimi mesi lavorerò per rendere reale questo circolo virtuoso: per garantire le migliori opportunità a chi è già nostro compagno di viaggio e a chi lo diventerà. Perché si parla tanto di World Tour italiane e si parla della mancanza di grosse squadre di casa nostra. Si parla molto. Guardiamo a cosa c’è, e non a cosa manca. E la nostra è una realtà che ha le gambe, la credibilità, la forza per crescere e diventare quella grande squadra italiana che tutti chiedono. Non manca molto, davvero. Serve uno sforzo da fare insieme”. 

Foto: LaPresse

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