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Ciclismo, Ivan Basso: “Non vedo altri italiani come Piganzoli. Stiamo seguendo due gemelli e tanti giovani”

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Con la stagione conclusa è tempo di bilanci e noi ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con Ivan Basso, ex professionista e oggi persona di riferimento (insieme all’amico e collega Alberto Contador) della EOLO Kometa, squadra in continua crescita con un’anima un po’ italiana ed un po’ spagnola. Un progetto il loro che ha lo sguardo rivolto verso un futuro importante.

Qual è il bilancio di questa stagione per la EOLO Kometa? 

“Il bilancio dobbiamo farlo con calma durante quest’inverno. In generale ci è mancato l’acuto importante e quindi la vittoria come successo lo scorso anno con Fortunato sullo Zoncolan durante il Giro d’Italia. La stagione però, anche solo a livello di punteggi e risultati, è stata migliore rispetto all’anno scorso. Inoltre siamo riusciti a tenere i nostri pezzi pregiati come Lorenzo Fortunato, Vincenzo Albanese e Mirco Maestri ed in più per la prima volta siamo riusciti a tenere anche i nostri talenti giovani come ad esempio Davide Piganzoli”. 

Il World Tour è un obiettivo concreto? 

“No, bisogna stare con i piedi per terra e fare le cose accessibili. Bisogna essere realisti e capire dove siamo e dove possiamo arrivare. Al momento siamo lontani dal World Tour, la nostra realtà deve crescere ed essere consolidata, poi vedremo cosa succederà. Ad oggi siamo soddisfatti di quello che stiamo riuscendo a fare nonostante tra pandemie, guerre e una serie di altre situazioni non sia un momento facile”.

Hai speso sempre delle belle parole per Davide Piganzoli: dove può arrivare secondo te?

“A mio modo di vedere Piganzoli è il corridore italiano più forte della sua generazione e non lo dico perché è un mio ragazzo. È cresciuto in realtà dove non gli è mai stato chiesto niente in particolare. Davide va forte in salita e a cronometro ed oggi non vedo italiani della sua età come lui”. 

Ci si aspettava tanto da Fancellu, ma per ora non è decollato: cosa non ha funzionato? 

“Con i giovani bisogna essere molto cauti e prudenti. Alessandro ha avuto una serie di situazioni sfortunate tra cadute e Covid. Fancellu è entrato in un mood negativo di sfiducia e quindi non è sufficientemente sicuro. La sfortuna l’ha condizionato a livello psicologico, però verso la fine dell’anno, soprattutto al Tour de l’Avenir, ha dimostrato di star meglio”. 

Fortunato pensi sia più un cacciatore di tappe che un uomo di classifica?

“Fortunato non è ancora pronto per puntare alla classifica in un Grande Giro. Quest’anno ci ha provato, il Giro è partito in salita ed è terminato al di sotto delle aspettative. Lorenzo è uno dei corridori più bravi che abbiamo in squadra, ma non parlo di risultati bensì di metodo. È un atleta che già da solo riuscirà ad analizzarsi per capire cosa non è andato quest’anno e cosa c’è bisogno per il prossimo”. 

Chi ti ricorda Vincenzo Albanese come corridore e dove può arrivare?

“Alba è un corridore particolare che non ha ancora espresso tutto il potenziale che ha. Ha molto molti piazzamenti ma a livello di testa non crede fino in fondo nelle sue possibilità e questo lo limita nel finalizzare il risultato finale. Rispetto a due anni fa però è un altro corridore, nel gruppo è rispettato e temuto e sono convinto che il prossimo sarà l’anno della consacrazione”. 

Non è della tua squadra, ma pensi che Andrea Piccolo sia il corridore che l’Italia sta cercando per le corse a tappe?

“Sicuramente sì. Piccolo è un atleta che mi sarebbe piaciuto valutare. Ha un grande potenziale. Mi è piaciuta la continuità che ha avuto in questo finale di stagione, se continua così, con questa proiezione di crescita, può diventare un atleta di altissimo livello”. 

Tra gli juniores e U23 hai già individuato qualche giovane italiano interessante? 

“Dario Andriotto è il nostro responsabile scouting per quanto riguarda la categoria juniores. Filippo Turconi, Alessandro Cattani e Riccardo Archetti sono tre ragazzi che la Bustese sta seguendo con molta attenzione. E poi Samuele Privitera è un altro juniores interessante. Negli Under23 invece credo che il corridore più forte che ci sia in Italia sia Luca Bagnara che correrà per la nostra squadra Development insieme ai due gemelli Bessega (Gabriele e Tommaso), anche loro provenienti dalla Bustese”. 

Nel 2023 con quali obiettivi?

“Gli obiettivi sono sempre gli stessi, quindi migliorarci e confermarci”. 

Foto: Lapresse

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