Formula 1
F1, anche a Suzuka la Ferrari ha faticato in condizioni di bagnato. Un aspetto da migliorare in vista del 2023
Ieri il tracciato di Suzuka ha incoronato nella maniera migliore Max Verstappen. L’olandese, infatti, in un colpo solo ha centrato la vittoria nel Gran Premio del Giappone, diciottesimo e quintultimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2022, e soprattutto il suo secondo titolo iridato della carriera. A soli 25 anni appena compiuti, quindi, il nativo di Hasselt inizia a scalare la classifica dei piloti più grandi di tutti i tempi.
Mentre il portacolori della Red Bull festeggiava l’ennesimo successo della sua carriera, la Ferrari si leccava le ferite. Sotto la pioggia battente della pista nipponica, i piloti della scuderia di Maranello hanno chiuso l’ennesima gara amare della loro stagione. Carlos Sainz era finito contro le barriera (in maniera davvero pesante) dopo solo 12 curve, mentre Charles Leclerc ha centrato un podio soffertissimo dopo aver battagliato più con la sua F1-75 che con i rivali in pista.
Dopo un avvio incoraggiante con le gomme full wet, per il monegasco il passaggio alle gomme marchiate di verde ha assomigliato molto ad un calvario. Come ammesso dal quasi 25enne, infatti, dopo pochissimi chilometri i suoi pneumatici hanno iniziato a degradare in maniera rapidissima e profonda, con un gap a livello prestazione che, spesso, valicava addirittura il secondo nei confronti del leader della classifica. Un campanello d’allarme non di poco conto che, tuttavia, non si può definire un fulmine a ciel sereno.
Lungo tutto il corso della stagione, infatti, le Rosse hanno faticato sul bagnato. Le occasioni di correre sotto la pioggia sono state pochissime nel corso di questa annata, ma si è capito come non fosse una condizione perfetta per le F1-75. Il primo capitolo, Imola, per esempio, vide una Red Bull dominante con temperature basse e asfalto viscido, quindi il capitolo di Monaco vide una strategia fallimentare rovinare la domenica di Leclerc, quindi la tappa di Singapore ha visto nuovamente le Red Bull farsi preferire.
Riassumendo la situazione “bagnato” in questo campionato 2022, si può affermare come la scuderia di Milton Keynes, nel complesso, sia risultata la migliore in queste condizioni, specialmente con temperature basse (scaldando le gomme molto più rapidamente delle Ferrari) e gomme intermedie. La Ferrari, invece, si è fatta preferire con le gomme da bagnato estremo ma, come si è visto anche ieri, correre con gli pneumatici full wet è ormai una rarità, sia perchè funzionano solo quando la pista è pesantemente bagnata, sia perchè in occasioni simili è quasi matematica la bandiera rossa. Un colore che, ultimamente, ha poche soddisfazioni in Formula Uno…
Foto: LPS Florent Gooden