Formula 1
F1, che penalità rischia la Red Bull per aver violato il Budget Cap? Tutte le ipotesi
Max Verstappen nella mattinata di domenica ha vinto il suo secondo titolo iridato in Formula Uno. L’argomento, tuttavia, è già ampiamente passato in secondo piano, dato che la scuderia di Milton Keynes, proprio nella giornata di ieri, è stata accusata di avere violato il regolamento riguardante il budget cap nella stagione 2021. Una notizia che ha confermato le voci che si erano sparse con forza a partire dal Gran Premio di Singapore, anche se le previsioni sullo sforamento sono state leggermente ritoccate al ribasso. Dai 9-10 milioni di cui si vociferava, la scuderia capeggiata da Christian Horner ha violato il limite imposto per una cifra inferiore al 5% del limite di costo previsto (per il 2021, 145 milioni).
A questo punto, quindi, cosa rischia effettivamente il team di Milton Keynes? Iniziamo subito con il dire che tale decisione la scopriremo solamente dopo la fine del campionato, quando avremo già l’albero di Natale in casa, con molta probabilità e, oggettivamente, non sarà una “mazzata”. La FIA è tra due fuochi. La consapevolezza parte dal fatto che il danno d’immagine è notevole e, quindi, far passare in cavalleria questa infrazione sarà impossibile, per non dover subire l’inevitabile offensiva di Mercedes e resto del Circus. Ma, proviamo ad andare nello specifico.
Chi si è macchiato di uno sforamento entro il 5% può vedere le seguenti decisioni:
- Reprimenda. La cosiddetta “pacca sulle spalle”. Come avviene spesso per i piloti che commetto una lieve infrazione in pista. Una eventualità tutt’altro che da scartare ma che, inutile girarci attorno, farebbe scaturire un vero e proprio putiferio nel paddock.
- Multa. Ancora da quantificare ma, se si deciderà in questa decisione, non potrà che essere salata, quantomeno per non fare finta di avere effettuato il classico “colpo di spugna”.
- Riduzione punti nel campionato costruttori. Da valutare se nella stagione incriminata, quella in corso o nella futura. Una opportunità che, giorno dopo giorno, diviene sempre più possibile.
- Riduzione punti nel campionato piloti. Una eventualità che potrebbe aprire un vero e proprio squarcio. Se inflitta a Max Verstappen nel 2021 (anno dell’indagine) comporterebbe la perdita del titolo. Se effettuata quest’anno, visto il margine clamoroso dell’olandese, sarebbe del tutto innocua, mentre appare complicato pensarla in vista del 2023.
- Patteggiamento. Una sorta di “Abbiamo sbagliato, non facciamo appello, veniamoci incontro”. Una soluzione che farebbe il paio con quella della Ferrari con la sua Power Unit tanto discussa nel 2019. Si limitano i danni, ma si ammette una colpa, e non sarebbe un aspetto di poco conto…
- Sospensione da una o più sessioni. Un altro “buffetto”. Ovvero non permettere ai piloti della Red Bull di partecipare a una o più sessioni di prove libere della prossima annata. Ovviamente, gara esclusa.
- Limitazione nei test. Ecco, in questo caso il danno sarebbe più sensibile. Dato che in vista della prossima stagione dovremmo vedere solamente 3 giorni di lavoro in pista, toglierne un paio alla scuderia di Milton Keynes li farebbe approcciare al nuovo campionato letteralmente alla cieca.
- Riduzione budget cap 2023. Una opzione che, a rigor di logica, potrebbe essere talmente banale da risultare perfetta. Hai sforato di X milioni nel 2021? Bene, nel prossimo Mondiale non potrai utilizzare tale somma. Chance interessante ma, salvo imprevisti, non semplice da infliggere.
Foto: LPS Antonin Vincent