Formula 1

F1, Max Verstappen domina il GP del Giappone dimezzato dalla pioggia. È Campione del Mondo, ma è “giallo” sul regolamento

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A Suzuka la pioggia non si è fatta attendere. Anzi, ha anticipato i tempi e ha cominciato a cadere copiosa sull’autodromo edificato poco a sud di Nagoya. Così, il Gran Premio del Giappone di F1 è cominciato con un meteo prettamente autunnale e gomme intermedie per tutti. Pista bagnata, sì, ma non con così tanto da richiedere l’utilizzo delle full wet. L’asfalto è molto viscido e la partenza si annuncia particolarmente delicata.

Allo spegnimento dei semafori Leclerc è più lesto di Verstappen e lo affianca. L’olandese però riesce a mantenere il comando con una prima staccata più incisiva, mentre alle loro spalle Perez scavalca Sainz, la cui gara dura meno di cinquanta secondi. Lo spagnolo, infatti, perde il controllo della sua Ferrari nella salita che porta alla Spoon Curve, scatenando il caos. Le barriere esterne vengono danneggiate e ne fa le spese Gasly, che “raccoglie” un cartellone pubblicitario. La direzione gara manda in pista la safety car e poi espone la bandiera rossa, anche perché la visibilità è alquanto precaria.

L’idea sarebbe di ripartire dopo 45 minuti d’attesa alle spalle della safety car, ma la procedura di ripartenza viene annullata e rinviata a orario da destinarsi. Giove Pluvio non accenna a placarsi e l’acqua in pista rimane parecchia. Il problema non è tanto l’aderenza, bensì l’assenza di visibilità generata dallo spray innalzato dalle monoposto. Si aspetta, quindi, pazientemente, nella speranza di poter percorrere qualche giro.

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Passano oltre 2 ore prima di rivedere un po’ di azione sul tracciato. La pioggia è diminuita e si fa un tentativo con pneumatici full wet. Le vetture si allineano dietro alla safety car, che dopo tre tornate di ricognizione si fa da parte. Le condizioni sono relativamente buone, dunque quasi tutti montano rapidamente le intermedie. Si ha contezza del fatto che la gara sarà una sorta di sprint, perché incombe il limite delle 3 ore dallo spegnimento dei semafori.

Verstappen vola e Leclerc nulla può. Anzi, il monegasco si trova ben presto in crisi con gli pneumatici, che sulla F1-75 sono decisamente meno efficaci rispetto alla RB18. Perez recupera sul ferrarista, mentre alle loro spalle impazza il duello per la quarta piazza, con Ocon a resistere arcignamente a Hamilton. Nel finale, Charles si trova nella stessa situazione del francese, poiché Checo lo raggiunge. Leclerc resiste agli attacchi del messicano, ma va lungo proprio all’ultima frenata e taglia la chicane. Passa sul traguardo secondo, ma viene prontamente penalizzato di 5 secondi.

Incredibilmente, viene annunciata l’assegnazione del punteggio pieno nonostante sia stata completata solo metà distanza. Perché? L’unica interpretazione è che sia sia considerato il tempo delle 3 ore come distanza piena. Lo stesso Verstappen non è convinto di essere Campione del Mondo e deve essere convinto. Pazzesco, ennesima figuraccia di una F1 sempre meno credibile.

GP GIAPPONE – CLASSIFICA FINALE
1. VERSTAPPEN Max (Red Bull)
2. PEREZ Sergio (Red Bull)
3. LECLERC Charles (Ferrari)
4. OCON Esteban (Alpine)
5. HAMILTON Lewis (Mercedes)
6. VETTEL Sebastian (Aston Martin)
7. ALONSO Fernando (Alpine)
8. RUSSELL George (Mercedes)
9. LATIFI Nicholas (Williams)
10. NORRIS Lando (McLaren)
11. RICCIARDO Daniel (McLaren)
12. STROLL Lance (Aston Martin)
13. TSUNODA Yuki (Alpha Tauri)
14. MAGNUSSEN Kevin (Haas)
15. BOTTAS Valtteri (Alfa Romeo)
16. ZHOU Guanyu (Alfa Romeo)
17. GASLY Pierre (Alpha Tauri)
18. SCHUMACHER Mick (Haas)
RIT. ALBON Alexander (Williams)
RIT. SAINZ Carlos (Ferrari)

Foto: La Presse

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