Formula 1
F1, Pierre Gasly: “Oggi potevo morire a Suzuka, è inaccettabile!”
Un qualcosa che non si sarebbe voluto vedere. Il GP del Giappone ha proposto non pochi temi e, oltre alle polemiche legate al risultato finale con la vittoria del titolo dell’olandese della Red Bull Max Verstappen, a tenere banco è quanto accaduto nei primi tre giri della corsa nipponica.
La pioggia battente ha costretto la Direzione Gara a intervenire sospendendo il tutto con una bandiera rossa, visto quanto era accaduto a Carlos Sainz: il pilota della Ferrari, a causa dell’aquaplaning, era andato a sbattere violentemente contro le barriere.
Una dinamica molto pericolosa visto che la Rossa si era ritrovata nuovamente in pista, non venendo centrata fortunatamente dagli altri piloti. Vero è che un pezzo di un cartellone pubblicitario è finito in traiettoria e a farne le spese è stato Pierre Gasly.
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Tuttavia, il transalpino dell’AlphaTauri ha rischiato ancor di più per un altro motivo quando, passando ad alta velocità si è ritrovato un trattore sul circuito, il cui compito era quello di trasportare fuori dalla pista la macchina dello spagnolo.
Ed ecco che a tutti è venuto in mentre il triste precedente proprio a Suzuka del 5 ottobre 2014, quando Jules Bianchi con la sua Marussia uscì di pista e finì la sua corsa contro una ruspa mobile che si trovava al margine del tracciato per trainare via una Sauber.
Grande amico di Pierre, Bianchi morì dopo 9 mesi di coma. Anche per questo il transalpino è stato molto colpito dal punto di vista emotivo: “Qui abbiamo perso Jules, una persona straordinaria e pilota eccezionale. Otto anni fa, nella stesse condizioni, è successo qualcosa di grave. C’era un trattore in mezzo alla pista e ovviamente se avessi perso la macchina come Sainz sarei morto. E’ irrispettoso per Jules, noi rischiamo la vita. Fossi stato due metri a sinistra, non sarei qui“, le parole di Gasly (fonte: Sky Sport).
Foto: LaPresse