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Ginnastica artistica, l’Italia è una solida realtà: movimento mondiale, mutando l’ordine degli addendi il risultato non cambia

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Due mesi fa l’Italia dominava gli Europei, vincendo la medaglia d’oro nella gara a squadre con il punteggio complessivo di 165.163. Ieri la nostra Nazionale ha concluso il turno di qualificazione dei Mondiali al quarto posto con il riscontro di 162.798. Ricordiamo che nell’atto conclusivo a Monaco non si potevano scartare punteggi, a differenza di quanto successo ieri sera a Liverpool.

Le azzurre si fermano 2,4 punti più in basso rispetto alla rassegna continentale, ma c’è una differenza sostanziale: sono mancate le prestazioni di lusso di Asia D’Amato (Campionessa d’Europa all-around) e di Angela Andreoli (giovane estremamente promettente), assenti a causa dei rispettivi infortuni.

Nonostante l’assenza di due elementi di riferimento (nessun altro Paese ha dovuto scontare carenze di questa caratura) e una rotazione alla trave decisamente fallosa (tre esercizi con almeno una caduta e complessivamente tante sbavature), l’Italia è quarta nel turno preliminare ed è la seconda Nazione del Vecchio Continente. Gli USA sono imprendibili, ma la Gran Bretagna (stracciata due mesi fa) e il Brasile (Rebeca Andrade semplicemente mostruosa) non sono così lontane. Sono state battute il Giappone e una Cina apparsa tutt’altro che titanica (eccezion fatta per delle parallele hors categorie), oltre alla Francia della rientrante Melanie De Jesus Dos Santos.

Ginnastica artistica, le pagelle dell’Italia ai Mondiali. Maggio spumeggiante, D’Amato guida la riscossa, esordienti promosse

Il discorso è presto detto: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. L’Italia si conferma ai vertici internazionali, lo status di riferimento planetario è confermato nonostante una situazione complicata e i cerotti della squadra guidata dal DT Enrico Casella, bravo a spingere nella mischia le convincenti esordienti Veronica Mandriota e Manila Esposito, oltre a recuperare Elisa Iorio, quantomeno come riserva. La solidità e l’esperienza di Martina Maggio e Alice D’Amato sono due fattori cruciali in un contesto di questo tipo, al pari del sacrificio agonistico di Giorgia Villa, che anche in condizioni fisiche non perfette ha saputo fornire il proprio contributo.

Il movimento è in splendida salute nonostante l’infermeria e, domani sera, non bisognerà tirarsi indietro in una finale apertissima: evitando gli errori alla trave e confermando il livello visto sugli altri attrezzi si potrebbe anche provare a fare saltare il banco per l’ennesima volta nell’ultimo triennio e cercare di ripetere il bronzo conquistato nel 2019. Questa Italia è sempre più bella ed è una solida realtà, con l’auspicio che prima o poi gli infortuni che ci hanno perseguitato in queste annate agonistiche diventino un lontano ricordo. Domani si assegneranno anche tre pass per le Olimpiadi di Parigi 2024…

Photo LiveMedia/Filippo Tomasi

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