Artistica
Ginnastica artistica, l’Italia strabilia ai Mondiali. Fate di passione: terze e in finale! Maggio quarta, D’Amato incrocia le dita
AGGIORNAMENTO ORE 00.05 A QUALIFICHE FINITE
L’Italia ha suonato la carica nelle qualificazioni dei Mondiali 2022 di ginnastica artistica ed è meravigliosa terza al termine della penultima suddivisione. Le Fate si sono presentate a Liverpool (Gran Bretagna) dopo aver vinto gli Europei un paio di mesi fa, ma erano incerottate viste le assenze delle infortunate Asia D’Amato e Angela Andreoli. Le ragazze del DT Enrico Casella non tremano nemmeno delle difficoltà, come ci hanno abituato a fare nelle ultime tre annate agonistiche, e con una gara di tutto cuore totalizzano 162.798 punti piazzandosi alle spalle degli USA (167.263) e del Brasile (163.563), ma battendo con un super sprint le quotate Giappone (162.564), Cina (162.064) e Francia (161.428). La nostra Nazionale ha staccato il biglietto per la finale che andrà in scena martedì sera: il quintetto tricolore ha tutte le carte in regola per puntare a qualcosa di importante, dopo la medaglia di bronzo conquistata tre anni fa a Stoccarda.
La gara è stata da thriller, come ormai siamo abituati a vivere quando le azzurre scendono in pedana. Partenza semplicemente fantascientifica alle parallele asimmetriche: totale di 42.766, seconda squadra al mondo sugli staggi! Alla trave, però, arrivano pesanti cadute ed errori in serie che limitano le nostre portacolori a un poco esaltante 37.333. L’Italia va in crisi sull’attrezzo più ostico e insidioso (oggi una saponetta anche per le avversarie, va detto), ma poi ha una sfrontata personalità per risalire la china quando è con le spalle al muro e al corpo libero suona la carica: parziale di 40.566, terza formazione del lotto al quadrato. Al volteggio la stoccata finale con un 42.133 (secondo punteggio all’attrezzo) e l’Italia può volare in alto. Se si riuscirà a mettere a posto quella dannata trave allora si potrà davvero fare saltare il banco. Manca soltanto la Gran Bretagna, ma il quadro della situazione è delineato.
Martina Maggio è magnifica quarta nel concorso generale: 54.800 per la brianzola che ha iniziato con una bella prova alle parallele (14.200), poi ha sofferto alla trave (12.900) e si è ripresa con un magico corpo libero (13.500 per l’argento continentale), prima di un avvitamento e mezzo perfettamente stoppato al volteggio (14.200). La nostra portacolori, terza agli Europei sul giro completo, può sognare in grande: è in scia alla statunitense Jade Carey (55.132) in una classifica dominata dalla brasiliana Rebeca Andrade (57.332) davanti all’altra americana Shilese Jones (55.766).
Alice D’Amato ha firmato un buon 14.400 alle parallele (6.3 il D Score), ma la vice campionessa europea è nona e non disputerà la finale. La genovese è stata sfortunata perché anche Naomi Visser, Ellie Seitz e Melanie De Jesus hanno ottenuto 14.400, ma l’olandese e la tedesca con un’esecuzione migliore e dunque la precedono. La 19enne è fantastica sesta sul giro completo (54.366): peccato per la caduta alla trave (12.133), ma è stata lei a suonare la carica al corpo libero e con il 13.600 ha ipotecato la finale, prima della chiusura col doppio avvitamento alla tavola (14.233).
Giorgia Villa si è distinta alle parallele (14.166), ma poi è caduta alla trave in apertura di rotazione e la squadra ha iniziato ad attraversare un momento difficile. Buono l’esordio iridato della 15enne Manila Esposito (51.798: 13.566, 13.966, 10.800, 13.466). Brava al debutto anche Veronica Mandriota, capace di 12.933 al corpo libero e 13.700 al volteggio.
Foto: Simone Ferraro/FGI