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Ginnastica, i due volti di Alice D’Amato: da etoile sugli staggi a guerriera del quadrato

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Alice D’Amato si è presentata ai Mondiali 2022 di ginnastica artistica con un obiettivo acclarato: qualificarsi alla finale sulle parallele asimmetriche. Una missione concreta per la genovese, dopo aver conquistato la medaglia d’argento agli Europei (e avrebbe meritato anche il titolo, se le giurie non avessero premiato in maniera casalinga la tedesca Ellie Seitz). L’intento era quello di confermare l’Italia tra le otto grandi sugli staggi dopo il sesto posto di Elisa Iorio a Kitakyushu e c’erano tutte le carte in regola per fare bene, ma i tre decimi andati in fumo per un’imprecisione in uscita l’hanno relegata a 14.400 e l’hanno estromessa dall’atto conclusivo per la regola dei parimeriti.

Senza quella sbavatura staremmo parlando di un punteggio che la porrebbe sullo stesso livello della belga Nina Derwael (Campionessa Olimpica in carica) e in piena lotta per una medaglia. L’oggettivo valore agonistico della nostra portacolori. La 19enne sa però comportarsi ormai come un’autentica veterana in campo internazionale e da etoile degli staggi, amareggiata per l’epilogo del suo esercizio e per la mancata qualificazione, ha saputo ruggire da guerriera al quadrato e ha ridato la scossa all’Italia dopo una complicatissima rotazione alla trave. I due volti di Alice D’Amato, che nel giro di mezzora è passata dal mancato pass sul suo attrezzo a una qualificazione inattesa alla finale al corpo libero.

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In questa specialità la nostra portacolori è cresciuta in maniera rilevante nell’ultima stagione, diventando sempre più completa e affiancando queste abilità all’accalarato talento alle parallele e al doppio avvitamento al volteggio. Si tratta della prima finale di specialità in un Mondiale per l’azzurra, già argento e bronzo in campo continentale sugli staggi. Lo scorso anno fu ottava nel concorso generale, giovedì sera ci riproverà sul giro completo inseguendo un nuovo diploma di merito e poi domenica si giocherà il tutto per tutto al corpo libero contro avversarie di lusso come Rebeca Andrade, Flavia Saraiva, Jaide Carey. L’ultima finale italiana in questa specialità risale al 2017: Lara Mori sesta, Vanessa Ferrari infortunata e fuori dai giochi per più di un anno prima del rientro e dell’argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Photo LiveMedia/Filippo Tomasi

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