Il Comitato olimpico tedesco non fa dietrofront e chiede al CIO di estendere l’esclusione degli atleti russi e bielorussi

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La Confederazione tedesca degli sport olimpici non cambia idea e lancia un segnale molto forte al CIO, rifiutando pubblicamente la possibilità che gli atleti russi e bielorussi tornino a gareggiare.

La Dosb ha motivato la sua posizione citando i recenti sviluppi della guerra, come la mobilitazione parziale in Russia ordinata da Putin e gli attacchi missilistici contro la popolazione civile dell’Ucraina.

Il Comitato olimpico tedesco chiede quindi un’estensione delle sanzioni a Russia e Bielorussia, nel momento in cui il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) aveva avviato di recente un dibattito sulle condizioni alle quali gli atleti russi e bielorussi potrebbero essere autorizzati a tornare alle competizioni internazionali.

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Thomas Bach, numero uno del CIO, aveva infatti parlato dell’eventualità di riammettere gli sportivi (di questi due Paesi) che condannano la guerra. La Dosb però, come diverse altre federazione europee, è contraria a questo scenario e chiede anche che i funzionari russi e bielorussi, finora non raggiunti dalle sanzioni del CIO, siano banditi “fino a nuovo avviso”.

Foto: lazyllama / Shutterstock.com

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