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Judo, Mondiali 2022: i fratelli Abe salgono nuovamente sul trono iridato, Elios Manzi sfiora la medaglia di bronzo

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I fratelli Uta e Hifumi Abe scrivono una nuova pagina della storia del judo internazionale e, a quattro anni di distanza dal doppio trionfo iridato di Baku 2018, si laureano nuovamente Campioni del Mondo nel corso della stessa giornata alla Humo Arena di Tashkent (in Uzbekistan).

Il Giappone, grazie alla doppietta odierna, allunga ulteriormente nel medagliere della manifestazione ed è già a quota 4 ori su 4 eventi disputati dopo i primi due giorni di gara. Andiamo però in ordine cronologico e partiamo quindi dalla categoria femminile fino a 52 kg, in cui Uta Abe ha avuto vita facile nell’atto conclusivo contro la britannica Chelsie Giles imponendosi per waza-ari.

In precedenza, in semifinale, la 22enne nativa di Kobe aveva sconfitto la francese Amandine Buchard in una vera e propria finale anticipata dopo quasi 3 minuti di Golden Score per doppio waza-ari. Uta si conferma così imbattuta ai Mondiali, centrando il terzo titolo iridato assoluto della carriera. Completano il podio odierno in terza posizione Buchard e la kosovara Distria Krasniqi, ormai stabilmente nell’elite della sua nuova categoria.

In chiusura di programma è andato in scena forse l’incontro più atteso dell’intera competizione, l’ennesimo capitolo della rivalità tra Hifumi Abe e Joshiro Maruyama. I due fenomeni nipponici si sono affrontati per la prima volta in una finale mondiale nei 66 kg, con il 25enne nativo di Kobe che ha prevalso grazie ad un waza-ari (in contrattacco) messo a segno entro il limite dei 4 minuti regolamentari. Terzo titolo iridato in bacheca per il fratello maggiore di Uta.

Medaglia di bronzo infine per il moldavo Denis Vieru (n.1 del ranking mondiale) e per il sudcoreano An Baul, che ha battuto l’azzurro Elios Manzi per hansoku make a 9″ dallo scadere. Resta qualche rimpianto per il 26enne siciliano, ritrovatosi anche in vantaggio sul computo delle sanzioni prima di ricevere la squalifica per il terzo shido. In ogni caso si tratta di un quinto posto estremamente positivo per il portacolori delle Fiamme Gialle in ottica ranking di qualificazione olimpica verso Parigi 2024.

Foto: IJF

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