Nuoto
Manuel Frigo: “Nel nuoto l’Italia ha una generazione di fenomeni. Il solo allenamento non basta”
Nuovo appuntamento con Swim2U, il programma a cura di Sport2U in collaborazione con OA Sport dedicato al mondo del nuoto. Ospite del nostro Enrico Spada e di Aglaia Pezzato è lo specialista 4x100m Stile Libero Manuel Frigo, che si racconta in una lunga video intervista.
“Cosa direi al ragazzino che aveva fatto la riserva all’Europeo di qualche anno fa? Direi che in fondo per come sono andate le cose, va bene così – commenta Manuel – Io sono uno staffettista: è un ruolo importante, perché siamo arrivati ad un alto livello e sono orgoglioso di far parte di questo gruppo che ci ha portato all’argento di Tokyo, al bronzo ai Mondiali e all’oro Europeo. La vivo bene, perché é bello, ma punto a migliorarmi a livello individuale e provare a fare una gara individuale. Come staffetta non posso chiedere di meglio, ho il ruolo di chiudere, ed è un ruolo fondamentale che comporta oneri e onori“.
Un onore, certo. Ma Manuel ha la consapevolezza di quello che la Nazionale è riuscita a “creare”? Ecco la sua risposta: “Secondo me sta venendo tutto naturale: tutte le medaglie vengono ottenute da una generazione di fenomeni, vedo che ogni Mondiale vengono raggiunti record importanti, idem Olimpiadi e Europei. È un periodo molto felice, fatto di grandi risultati. Sta quasi diventando una cosa normale questo successo, quando prima era un miracolo arrivare in una finale. Non è facile tenere alta l’asticella, ma abbiamo ancora molto da dare”.
“Ho deciso, dopo vari anni, di spostarmi verso Roma – continua – ed è stata una scommessa vinta. Volevo cercare nuovi stimoli altrove, perché a casa non avevo compagni con cui allenarmi. Col mio ex allenatore, a fine 2021 abbiamo deciso che sarebbe stato meglio per me andare altrove e cambiare aria. Trasferirmi a Roma con un gruppo composto da elementi importanti è stata la scelta più sensata, fortunatamente è andata bene. Pensare di essere io ora quello che dà esempio agli altri è un grande onore. Lo scorso anno, agli Assoluti, sono arrivato dopo un periodo infelice a causa di un infortunio alla schiena e per riprendermi ci ho messo molto tempo. Eppure, quando sono entrato in gara, ho fatto il mio miglior tempo: ci sono volte in cui gli allenamenti nonostante vadano bene non danno i risultati sperati. La vittoria, spesso, è una questione di testa più che di fisico. Essere costanti negli allenamenti dà certamente delle sicurezze, ma sto lavorando per migliorare il mio aspetto mentale. Ho iniziato quest’anno a lavorare con una psicologa e spero presto di avere risultati. E’ molto utile se non si è obbligati, se parte da se stessi, se senti di averne bisogno riesci ad affrontarlo meglio“.
L’aspetto mentale, come quello fisico, richiede allenamento soprattutto per quanto riguarda le prestazioni “improvvise”. Come si vive una condizione simile? “Entri in acqua dando tutto quello che hai – risponde Manuel – non ho un modo particolare di viverla, mi gioco il tutto e per tutto nella gara. Il mio ruolo di chiusura nella staffetta lo avevo già provato a Budapest nel 2021, non c’era un motivo particolare, ma ne ero contento perché è un ruolo importante. La staffetta in quell’occasione non è andata benissimo, ma all’Olimpiade abbiamo deciso di proporre la stessa formazione, e ci siamo ritrovati con gli stessi quattro partecipanti con la stessa formazione degli Europei: gli allenatori, credo abbiano pensato al meglio, penso sia stata dettata da questo desiderio”.
Questo e molto altro, nella video intervista integrale che vi proponiamo di seguito.
LA VIDEO INTERVISTA A MANUEL FRIGO
Foto: LaPresse