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‘Maurizio racconta…’: un 2022 super sulla scia del 2021 per l’Italia. Chi è il cannibale attuale?
L’ITALIA SI CONFERMA GRANDE ANCHE NEL 2022 DOPO IL MEMORABILE 2021
Quando manca ancora qualche disciplina per disputare i propri Mondiali in quello che rimane del 2022 (ginnastica artistica, sollevamento pesi, taekwondo), possiamo già affermare che il Bel Paese sta compiendo una impresa pazzesca: nel medagliere mondiale degli sport olimpici attualmente siamo terzi (dietro USA e Cina) con 16 ori e 42 podi totali. Pazzesco. Superiamo tutte le potenze europee (Germania, Gran Bretagna e Francia in primis). Il nuoto la fa da padrone con 6 ori sui 16 (fondo e nuoto in corsia), ma è la vela che sorprende posizionandosi al secondo posto (assieme alla scherma) con due ori. Ma non finisce qui: considerando anche le discipline non olimpiche, abbiamo già vinto più medaglie rispetto alle 283 del 2021, che nel pensiero collettivo è stato un anno inavvicinabile per il peso specifico delle vittorie. Forse per eguagliare (almeno) il 2021 ci vorrebbe una ciliegina sulla torta, una vittoria di grande impatto mediatico, nei prossimi mesi. Ricordiamo anche le 17 medaglie di Pechino 2022, seconde Olimpiadi Invernali della storia azzurra come numero di podi. Dunque ancora tutto è possibile, vedremo. Come ha indicato il presidente del CONI Malagò, siamo unici al mondo perchè il nostro sistema non si basa sulla partenza dalla scuola, ma fondiamo tutto sulle associazioni e le società sportive dilettantistiche. Modello vincente, modello inimitabile.
CHI È IL CANNIBALE DELLO SPORT ITALIANO NEL 2022?
Pochi giorni fa, Ruggero Tita e Caterina Banti sono stati insigniti con il prestigioso titolo di “Sailor of the year” per il 2022 dalla Federazione Internazionale di vela. Questo mi fa sorgere spontanea una domanda: quali sono attualmente i cannibali dello sport italiano? Dal mio punto di vista, mai avevamo avuto (almeno negli sport olimpici) tanta abbondanza di atleti che dominassero nelle loro rispettive gare. Il mio podio? Al primo posto senza dubbio i due velisti campioni olimpici, capaci di dominare ogni singola regata a cui partecipano nel Nacra17. Sul secondo gradino metterei Simone Alessio. Il nostro fenomeno del taekwondo nei -80 Kg è stato protagonista in questo 2022 di una striscia impressionante di 30 vittorie consecutive, culminata pochi giorni fa in finale nel Grand Prix di Manchester. Ormai è lui il punto di riferimento di questa categoria di peso. Al terzo posto metterei a Antonino Pizzolato, non solo per gli allori ma per il suo pazzesco record del mondo nei -89 Kg di sollevamento pesi. Ma, come detto prima, l’elenco è abbondante, e dipende molto dai gusti personali per ogni disciplina. Ad esempio, Thomas Ceccon nei 100 dorso, Aziz Abbes Mouhiidine nella 92 Kg di boxe, Gregorio Paltrinieri nella 10 Km di fondo, lo stesso Marcell Jacobs (senza problemi fisici) è praticamente infallibile quando riesce ad entrare in finale nei 100 metri. Secondo voi chi deve occupare il podio dei cannibali azzurri in questo 2022?
L’ITALIA È FINALMENTE NELL’ELITE DEL TENNIS
20 giocatori tra i primi 200 del ranking ATP; 8 giovani tra i primi 20 della ATP Next Gen race to Milan, con due qualificati per le Finals (Musetti e Passaro, ma di diritto sarebbe stato qualificato anche Sinner); 16 tornei challenger vinti finora nel 2022 con 12 giocatori diversi; 3 tennisti attualmente tra i primi 30 del mondo (Sinner, Berrettini e Musetti). Sono questi alcuni numeri dello straordinario momento che sta vivendo il tennis azzurro al maschile, indubbiamente il periodo storicamente migliore, se di abbondanza e potenzialità future si tratta. Manca però un ultimo passo: trasformare tutta quest’abbondanza in vittorie di prestigio (Masters 1000, tornei del Grande Slam, Coppa Davis) che possano far paragonare questa generazione (e magari superarla..) a quella dei Panatta, Bertolucci e Barazzutti. Tutto questo è stato reso possibile grazie alla gestione del presidente Binaghi e, diciamolo pure, anche di Andrea Gaudenzi (presidente ATP) nel ruolo di promotori del sistema Italia, con l’ottenimento di entrambe le Finals (a Milano e Torino) per i prossimi anni, oltre agli innumerevoli tornei Challenger di casa nostra, così importanti per la crescita dei nostri giovani talenti. In molti dobbiamo considerarci fortunati (eravamo troppo piccoli o altri addirittura non ancora nati) ad assistere dopo 50 anni di vacche magre a questa nuova alba del nostro tennis maschile. E arrivato il momento di raccogliere i frutti, con determinazione e senza paura. Finalmente siamo una potenza anche noi!
LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘MAURIZIO RACCONTA…’
Maurizio Contino
Foto: FIV