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MotoGP, Davide Tardozzi: “La Ducati non dà ordini di squadra a nessuno, ma non siamo stupidi”

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Non mandarle a dire. Davide Tardozzi, Team Manager della Ducati, sta vivendo con grande emozione questo weekend in Malesia. La Rossa, dopo aver conquistato già da alcune gare il titolo costruttori, va a caccia di quello piloti, che la Casa di Borgo Panigale è riuscita a vincere in una sola circostanza nella sua storia in MotoGP. Il riferimento è al 2007 con l’australiano Casey Stoner.

Dopo il GP d’Australia, Francesco Bagnaia ha ottenuto la vetta della classifica generale della top-class a due gare dalla conclusione. Pecco ha completato il sorpasso sul francese Fabio Quartararo e il centauro della Yamaha deve inseguire a 14 punti.

Un buon vantaggio per il centauro piemontese che sogna di chiudere i giochi già a Sepang. Un traguardo che spera di raggiungere anche Tardozzi. Da questo punto di vista, il Team Manager Ducati si è voluto togliere qualche sassolino su alcune chiacchiere legate al gioco di squadra.

Nel corso delle ultime gare, infatti, Quartararo si era lamentato dal fatto che la sfida contro Pecco fosse molto complicata anche perché il centauro italiano, a suo dire, ha potuto contare sul supporto dei tanti piloti Ducati presenti nel campionato.

Tardozzi, nel podcast della MotoGP, è stato chiaro: “Ho letto e sentito tante cose. A Misano Bastianini avrebbe fatto gioco di squadra, quando è arrivato dietro a Pecco di pochissimo; Miller ha vinto in Giappone; ad Aragon ha vinto Enea; Zarco? E’ stata una sua decisione, dettata dal fatto di non rischiare troppo il sorpasso su Bagnaia, cosa che neanche Marquez era riuscito a fare. Certo, la nostra indicazione è stata quella per tutti i piloti Ducati di evitare rischi eccessivi, ma questo non significa dire a un pilota cosa fare e cosa no. C’è libertà, ma non siamo certo stupidi!“, le parole del manager italiano.

Foto: MotoGP.com Press

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