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MotoGP, Francesco Bagnaia e Ducati: che leggerezza! Esperimenti in FP1, ma a Sepang bisogna considerare il meteo…

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La prima delle tre giornate di Sepang è andata in archivio in maniera del tutto inaspettata, poiché la pioggia si è presentata in anticipo sull’autodromo della Malacca. Le previsioni definivano infatti “probabili” gli acquazzoni sia sabato che domenica, ma annunciavano un venerdì tranquillo. Invece Giove Pluvio ha deciso di aprire le cataratte già quest’oggi, mandando a carte quarantotto i piani di piloti e ingegneri.

Nessuno si aspettava l’acqua, lo dimostra il fatto che in FP1 non ci siano stati veri e propri time attack. C’è chi ne ha effettuato uno d’assaggio, mentre altri si sono completamente disinteressati della performance pura. Ragionando con il senno di poi, ha fatto benissimo chi ha “spiluccato” nella mattinata malese, perché coloro i quali si sono risparmiati per il pomeriggio, convinti di poter usufruire di un ricco buffet, sono rimasti beffardamente a bocca asciutta. Nella FP2 non c’è stato modo di girare in condizioni analoghe alla prima sessione, neppure nel finale, quando c’è chi ha azzardato le slick. L’aderenza fornita dall’asfalto non era certo tale da consentire di abbattere il cronometro.

Fra chi è rimasto “fregato” c’è anche Francesco Bagnaia, che ha passato i tre quarti d’ora iniziali a lavorare sull’assetto della sua Desmosedici, effettuando peraltro un esperimento che non ha dato i frutti sperati. Così è tornato alle impostazioni iniziali, ma ha concluso il turno usando gomme usate. Il suo tempo è stato ottimo, se consideriamo questa dinamica, ma è risultato di 3 millesimi superiore al decimo, inchiodando Pecco all’undicesimo posto. Cosa è accaduto dopo, l’abbiamo già detto.

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Una leggerezza da parte del piemontese e della Ducati? Come detto, tale considerazione è figlia del senno di poi. Quello “di prima”, ovvero quello con cui vengono prese tutte le decisioni, non suggeriva certo la necessità di mettere in cassaforte un tempo nella FP1. Lo dimostra il fatto che neppure Fabio Quartararo abbia usato uno pneumatico da tempo. Quindi, semplicemente ci troviamo di fronte a una circostanza imprevista. Inutile gettare la croce addosso al leader della classifica iridata e alla Casa di Borgo Panigale.

Ora però Bagnaia deve sperare che la FP3 possa tenersi sull’asciutto, perché dover cominciare dal Q1 rappresenterebbe una complicazione non da poco. Oltre a dover usare almeno una gomma da tempo in più nella fase preliminare, si troverebbe avversari di grido quali il compagno di squadra Jack Miller, la Ducati Pramac di Johann Zarco e le due Aprilia, tutta gente potenzialmente velocissima sul giro secco, dove peraltro non è così banale fare gioco di squadra. Anzi, è pressoché impossibile.

Insomma, a Sepang già domattina in tanti saranno con naso all’insù a fiutare l’aria, per capire se il monsone sarà clemente, oppure se porterà nuovamente nuvoloni carichi d’acqua sull’autodromo edificato nei pressi dello Stretto della Malacca. Si aggiunge una variabile in più nella lotta per il Mondiale, l’unica forse a poter davvero dare una speranza a chi, come Quartararo e la Yamaha, si trova in deciso affanno.

Foto: MotoGPpress.com

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