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MotoGP
MotoGP, GP Australia 2022. Solito “rompicapo gomme” a Phillip Island, bisognerà scegliere la filosofia da seguire
Per gli appassionati di MotoGP si pone un dubbio amletico: “levataccia”, oppure “dritto”? Il Gran Premio d’Australia infatti è previsto alle ore 5.00 italiane di domenica 16 ottobre. Di conseguenza bisognerà decidere se puntare la sveglia prestissimo, oppure se non metterla proprio, restando in piedi dalla serata odierna per andare a dormire solo a gara ultimata. Sempre che ci si riesca, perché l’adrenalina rischia di restare in circolo molto a lungo.
Nel Mondiale Fabio Quartararo e Francesco Bagnaia sono separati da sole 2 lunghezze in favore del francese che, però, ha visto evaporare quasi tutto il proprio vantaggio sul piemontese, in decisa rimonta dopo la pausa estiva. Vale la pena di ricordare come, da inizio agosto in poi, Pecco abbia marcato un numero di punti più che doppio rispetto a quello di El Diablo. Mai, nell’arco della propria carriera, il venticinquenne ducatista è stato in testa alla classifica iridata della classe regina. Domani, quindi, potrebbe materializzarsi il più proverbiale dei “sorpassi”.
Bagnaia è stato molto lucido nella sua analisi relativamente alla gara. Sarà fondamentale gestire gli pneumatici, che a Phillip Island vanno spesso in crisi. Il dilemma amletico, tema forte della giornata, si ripropone ogni qual volta si deve correre da queste parti in condizioni di asciutto, perché la scelta della mescola comporta il dover seguire giocoforza una filosofia totalmente diversa. Le strade sono due perché, generalmente, il compromesso non paga. Si può optare per una corsa d’attacco, montando un compound morbido. Nel qual caso bisognerà menare sin dalle primissime fasi, con l’obiettivo di guadagnare quanto più terreno possibile su chi, invece, ha scelto la strategia opposta, quella di affidarsi alle hard per non subire alcun degrado ed emergere alla distanza.
Entrambi i sentieri comportano vantaggi e svantaggi. Provare a fare da “lepre” significa poter contare su un’aderenza superiore e poter “ammortizzare” le fredde temperature dell’Isola. Tuttavia è pressoché certo che, prima o poi, la gomma sia oggetto di un forte decadimento prestazionale, con tutti gli annessi e connessi del caso. Viceversa, ragionare da “tartaruga”, impone di dover gareggiare letteralmente sulle uova, soprattutto nei primi giri, ma al contempo si può essere costanti nel proprio passo, andando a raccogliere strada facendo i frutti del differente approccio.
Inoltre, occhio ai primissimi giri. Freni freddi, pneumatici pure, aderenza pressoché zero. Sbagliare, in queste condizioni, è facilissimo. Bisognerà gestire anche questo aspetto. Se poi davvero dovesse piovere tra la notte e la mattinata, ci sarebbe una complicazione in più. Tutta la gomma depositatasi sul tracciato verrebbe lavata via, rendendolo meno performante e più abrasivo. Insomma, se Assen viene soprannominata “L’Università della moto”, Phillip Island può rappresentare un “Master specialistico”, anche perché il peso della lotta iridata carica l’appuntamento di ulteriore tensione, almeno per chi sta lottando per il Mondiale. “Levataccia” o “dritto”, scegliete voi, ma di sicuro vale la pena di non perdersi questo Gran Premio d’Australia.
MONDIALE MOTOGP (17 GP SU 20)
219 – QUARTARARO Fabio (FRA) [Yamaha]
217 – BAGNAIA Francesco (ITA) [Ducati]
199 – ESPARGARO’ Aleix (ESP) [Aprilia]
180 – BASTIANINI Enea (ITA) [Ducati Gresini]
179 – MILLER Jack (AUS) [Ducati]
154 – BINDER Brad (RSA) [Ktm]
151 – ZARCO Johann (FRA) [Ducati Pramac]
131 – OLIVEIRA Miguel (POR) [Ktm]
127 – MARTIN Jorge (ESP) [Ducati Pramac]
122 – VIÑALES Maverick (ESP) [Aprilia]
Foto: MotoGPpress.com