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MotoGP, i piloti si lamentano per le invasioni di pista degli animali: “Alzare le recinzioni per evitare nuovi rischi”
Domattina alle ore 5.00 italiane (le 14.00 locali) si spegneranno i semafori e scatterà l’attesissimo Gran Premio d’Australia, diciottesimo e terzultima tappa del Mondiale di MotoGP 2022. Una gara di una pesantezza indicibile a livello di corsa al titolo e, come sempre, un appuntamento nel quale le variabili e le incognite arriveranno davvero a pioggia (tra l’altro, il meteo è proprio una di queste). Clima autunnale, vento forte e fastidioso, lay-out complicatissimo della pista di Phillip Island, gestione dell’usura delle gomme, difficoltà a mandare in temperatura le stesse, sono solo alcuni degli aspetti con cui dovranno convivere i piloti nella mattinata di domani. Ma, come si è visto anche oggi, un’altra eventualità da non sottovalutare assolutamente saranno gli animali.
La pista “down-under”, che si affaccia sulla Tasmania e che è adagiata su un vero e proprio Paradiso naturale, deve convivere con una fauna locale meravigliosa ma che, ovviamente, rischia di condizionare il lavoro in pista. Nella giornata di venerdì, per esempio, Aleix Espargarò si è visto tagliare la strada da un wallaby (un simpatico marsupiale locale), mentre il sabato ha proposto diverse incursioni delle oche di Cape Barren, tanto che una coppia di questi pennuti ha portato alla chiusura anticipata delle qualifiche della Moto2.
Ma, a questo punto, occorre chiedersi: se capitasse domani in occasione di una delle tre gare? Cosa succederebbe? I piloti, proprio per questo motivo, hanno fatto sentire la loro voce alla direzione di gara nelle ultime ore, per alzare il livello delle recinzioni che separano l’isola dal tracciato. Come spiega Alex Rins: “…abbiamo già parlato ieri in Safety Commission della necessità di migliorare le protezioni, perché se colpiamo un wallaby potrebbe essere molto pericoloso per l’animale e anche per noi. Sto guardando questa recinzione sul rettilineo e non è così alta”. (Fonte: Motorsport.com).
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Aleix Espargarò, che non ama mai utilizzare giri di parole ha definito “…inaccettabile quanto avvenuto con il wallaby. All’inizio della riunione tutti ridevano, ma hanno capito che era una cosa molto importante in termini di sicurezza. Vediamo se possono migliorare la situazione. Abbiamo chiesto loro di chiudere un po’ meglio la pista. Per gli uccelli sappiamo che non si può fare nulla, ma che entrino i wallabies non deve succedere. Se ieri lo avessi preso, quando andavo a 220 km/h, sarebbe un grosso, grosso, grosso incidente”.
Un punto di vista importante è quello del padrone di casa per eccellenza, Jack Miller: “Penso sia improbabile che il wallaby visto nella FP1 sia entrato nel circuito dopo l’inizio del weekend. È più probabile che vivesse già all’interno del tracciato e che sia stato spaventato dalle moto. Non fraintendetemi, è molto pericoloso avere canguri e quant’altro che saltellano in mezzo alla pista quando si va a 350 km/h, ma capisco che non c’è una recinzione di due metri intorno, quindi quel canguro non è entrato così facilmente. Alla fine dei conti, quando si ha una pista in un luogo iconico come questo, si avrà sempre un problema con la fauna selvatica”.
Credit: MotoGP.com Press