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MotoGP
MotoGP, segnali di timida ripresa per la Yamaha. Affondata l’Aprilia dopo la grande illusione
Il Gran Premio di Malesia di ieri, diciannovesimo e penultimo appuntamento del Mondiale di MotoGP 2022, non ha solamente avvicinato (e non di poco) Francesco Bagnaia verso il suo primo titolo nella classe regina. Contemporaneamente al duello tra il pilota torinese e il suo futuro vicino di box Enea Bastianini, ha anche emesso due verdetti importanti: la Yamaha sta provando a ripartire, mentre l’Aprilia si trova in mare aperto con la moto.
Dopo settimane nelle quali la Ducati dominava la scena e relegava nell’angolo la Casa di Iwata, Fabio Quartararo e compagni hanno risposto presente, per quanto possibile. Il francese, nonostante un dito rotto nella mano sinistra, ha disputato una gara di altissimo livello, da vero campione del mondo, prolungando il discorso per il titolo fino a Valencia. Ma, non c’è stato solo il francese in questo fine settimana malese. Dopo tempo immemore, infatti, anche Franco Morbidelli ha fatto vedere sprazzi importanti.
Certo, siamo ancora lontani dal vertice assoluto a livello di prestazioni, ma sembra cambiato il vento in casa Yamaha, e la consapevolezza che nel 2023 finalmente dovrebbe arrivare il nuovo motore, potrebbe fare andare in archivio in maniera meno traumatica una stagione che, fino a un paio di mesi fa, appariva totalmente nelle mani di Fabio Quartararo. A livello temporale, invece, il crollo tecnico della Aprilia va datato leggermente più in avanti, anche se gli esiti si stanno facendo preoccupanti (senza dimenticare un Maverick Vinales letteralmente scomparso), come le parole di Aleix Espargarò.
Già scurissimo in volto nel corso della conferenza stampa di giovedì, lo spagnolo ha concluso la domenica di Sepang con la seguente ammissione: “La moto da 4 gare non va e, la cosa peggiore, è che non capiamo il perchè”. La sensazione è che il team italiano non si sia fatto trovare pronto ed all’altezza delle situazione per lottare davvero per il titolo, con diversi autogol personali che hanno minato certezze e morale. Come dimenticare il finale del Montmelò o la mappatura sbagliata di Motegi, per esempio?
Dopo una prima fase di annata davvero sull’onda dell’entusiasmo, ora non rimane che amarezza. Urge una svolta immediata per rispondere presente anche nel campionato 2023. In MotoGP nulla è scontato e a Noale dovranno davvero essere impeccabili in questo inverno, per non dover rubricare il 2022 in un anno illusorio e con “i piedi d’argilla”.
Credit: MotoGP.com Press