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MotoGP, Yamaha e il limite del motore: Fabio Quartararo costretto a vincere in solitaria nel 2022

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Siamo prossimi all’epilogo nel Motomondiale 2022. In MotoGP si guarda a Valencia (Spagna), sede dell’ultimo round iridato, e la situazione è la seguente: Francesco Bagnaia (Ducati) 258 e Fabio Quartararo (Yamaha) 235. Sono 23 le lunghezze di vantaggio di Pecco e questa situazione lascia senza fiato se si pensa al post GP di Germania, con la caduta di Bagnaia e Quartararo in vantaggio di 91 punti.

Da Assen (Paesi Bassi), il piemontese ha messo in fila cinque vittorie e un totale di otto podi valsi la rimonta, rispetto ai soli due piazzamenti nella top-3 di Quartararo nell’arco temporale descritto. Come è stato possibile ciò? La forza della Ducati è stata disarmante e nello stesso tempo si sono palesate le grosse criticità di Yamaha in fatto di motore.

Se si guarda alle vittorie stagionali del Diablo, ovvero in Portogallo, Catalogna e al Sachsenring, si tratta di successi in fuga, facendo valere il passo. Nella maggior parte dei casi in cui Quartararo si è trovato a lottare per superare i rivali in pista, le difficoltà sono state molte e ciò è dipeso proprio dalle problematiche del propulsore.

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Non è un mistero che a Iwata, dal 2023, dovrebbero presentare uno step in avanti. Come ammesso dal pilota collaudatore, Cal Crutchlow, che ha preso il posto di Andrea Dovizioso negli ultimi GP del Mondiale nel Team WithU Yamaha RNF MotoGP: “Abbiamo bisogno di più potenza e velocità massima. Dobbiamo essere in grado di costruire una moto che ci permetta di guidare anche nella mischia con altri piloti e lottare, al momento andiamo forte solo in solitaria. Motore, telaio, aderenza, lentezza in rettilineo, tutto contribuisce. Per Fabio quest’anno ogni vittoria è arrivata in solitaria. Invece dobbiamo essere in grado di stare anche vicino agli altri” (fonte: motogp.com).

La stagione non è ancora finita e Quartararo getterà il cuore oltre l’ostacolo, come sempre, per contrastare un Bagnaia lanciato verso l’iride.

Foto: LaPresse

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