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Nuoto, Thomas Ceccon: “Lavoro per diventare il n.1, gli haters mi caricano”

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Thomas Ceccon è stato senza dubbio uno degli atleti di spicco del nuovo corso del nuoto italiano. In un’annata da incorniciare per la Nazionale, da record nei Mondiali e negli Europei a Budapest e a Roma, il veneto si è ritagliato un ruolo di grande rilievo. I successi in successione in varie specialità, tra cui i 100 dorso (ori nella rassegna iridata e continentale, con il primato del mondo a Budapest), rappresentano un vanto. Per Ceccon, però, c’è solo la voglia di continuare su questa strada, consapevole che ci potranno essere momenti complicati come all’inizio del 2022, quando il Covid gli ha reso non facile il recupero e le sensazioni in piscina erano tutt’altro che buone.

In un’intervista concessa al Corriere del Veneto, il nostro portacolori ha rivelato alcune di queste sensazioni, in un percorso in cui le tappe da raggiungere sono ancora molte. “L’appuntamento per l’anno prossimo sono i Mondiali a Fukuoka e potrò dedicarmi sei o sette mesi di lavoro in tranquillità. Tutte le mie forze saranno concentrate su questo evento”.

Il classe 2001 non si sente ancora il simbolo del nuoto italiano, ritenendo Gregorio Paltrinieri il “Capo”, ma: “Io lavoro per esserlo“, l’ammissione. E poi una considerazione interessante su chi si aspetta sempre la vittoria: “Viviamo in un mondo in cui si è iperconnessi. Grazie ai social chiunque può entrare in contatto con te. Più ci presti attenzione e più ti perdi. Ma io sono fatto in un certo modo: più haters ci sono e meglio è, mi carico sempre di più“.

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E quindi, per chi ha vissuto nel mito di Michael Phelps, i programmi sono i seguenti: “Tre settimane a Livigno, sei ore al giorno di allenamenti, pranzo presto, a letto alle 22.00. Poi ci sarà la Coppa del Mondo il 16 ottobre. Berlino, Toronto e Indianapolis. E poi torno, con un mese per preparare i Mondiali in vasca corta“.

In buona sostanza, non ci si potrà annoiare.

Foto: LaPresse

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