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Rugby

Rugby femminile, Mondiali 2022: l’Australia condanna la Scozia e sogna i playoff. Gli USA soffrono, ma battono il Giappone e tornano in corsa

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È iniziato questa notte il secondo weekend della Rugby World Cup femminile 2022 e in campo sono scese due formazioni in piena corsa playoff, in una sfida da dentro e fuori. Australia-Scozia ha dato il via al fine settimana, mentre a seguire c’è stata la sfida tra USA e Giappone. Ecco come è andata.

Si inizia, come detto, con Australia e Scozia. Entrambe sconfitte all’esordio e obbligate a vincere per restare in corsa almeno per uno dei migliori terzi posti. La sfida è emozionante ed equilibrata come ci si poteva attendere alla vigilia. Parte meglio la Scozia, che nei primi minuti mette in difficoltà le australiane e al 9’ trova la meta con Lana Skeldon per il 5-0 iniziale dopo una maul devastante. Match che resta equilibrato, con le due squadre che non sfondano. Si deve arrivare circa alla mezz’ora per vedere le cose per l’Australia volgere al peggio. Cartellino giallo per Adiana Talakai e meta di punizione per la Scozia che va sul 12-0 con cui si conclude il primo tempo.

Cambia, però, drasticamente la musica nella ripresa. L’Australia alza i ritmi, cerca di chiudere nella sua metà campo una Scozia meno propositiva e al 59’ si sblocca andando in meta con Bienne Terita per il 12-7 parziale. Match riaperto e inerzia dalla parte delle ragazze downunder. Tanti i cambi da entrambe le parti, ma a guadagnarci sono sempre le oceaniche, che tengono ritmi più alti e ribaltano tutto al 73’ con la meta trasformata di Ashley Marsters che vale il 14-12. Finale incandescente, con la Scozia che non vuole subire la beffa di un secondo ko di misura, ma non bastano le espulsioni di Ashley Marsters e Adiana Talakai a ribaltare le sorti e Australia che vince e vede i playoff.

La seconda sfida interessava l’Italia, dato che vedeva coinvolte Stati Uniti e Giappone, cioè le due formazioni che (con il Canada) sono nello stesso girone delle azzurre. Sopra ogni altra cosa si voleva capire la reale forza delle nipponiche, sconfitte nettamente dalle canadesi all’esordio, contro una squadra già affrontata dalle nostre portacolori. Il risultato dice che l’Italia arriverà all’ultima sfida da favorita d’obbligo. Ma attenzione, perché le americane hanno vinto, ma soffrendo tantissimo per più di un tempo. Il Giappone, infatti, sorprende gli USA in avvio e dopo 4’ va in meta con Megumi Abe. Non riescono a rispondere le statunitensi, che faticano tantissimo palla in mano, al 13’ restano in inferiorità numerica per il cartellino giallo a Kathryn Johnson e nei primi 40 minuti trovano solo tre punti con il calcio di Gabriella Cantorna per il 3-5 con cui si va al riposo.

Provano a reagire le americane a inizio ripresa e al 45’ vanno in meta con Joanna Kitlinski per il sorpasso e l’8-5. Immediata, però, la risposta nipponica che al 53’ va per la seconda volta in meta, questa volta con Hinano Nagura e nuovo vantaggio Giappone sul 10-8. Qui, però, tutto cambia. Due minuti ed è Alev Kelter a riportare avanti le americane con una bella meta e al 63’ va a segno Elizabeth Cairns, con la trasformazione che vale il 20-10 per gli USA.

Giappone incapace di reagire e al 72’ arriva anche la meta del bonus per le americane con Jennine Detiveaux. Rende meno amara la sconfitta per le asiatiche la meta di Komachi Imakugi al 76’ che fissa il punteggio sul 27-17 per gli USA. A tempo scaduto fallo e cartellino giallo per Komachi Imakugi e USA che allungano sul 30-17. Stati Uniti che affiancano Italia e Canada in classifica, mentre le nipponiche restano a quota zero, dimostrando però di non voler essere le sparring partner del girone.

Foto: World Rugby via GettyImages