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Rugby, Mondiali 2023: cacciato il CEO di Francia 2023 per mobbing

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Terremoto in seno all’organizzazione della Rugby World Cup 2023, con il CEO Claude Atcher che è stato licenziato in tronco ed al suo posto è stato nominato Julien Collette. Accuse pesanti nei confronti dell’ex giocatore sono alla base della decisione.

Atcher, infatti, era già stato sospeso in agosto, dopo che sulla stampa transalpina erano uscite accuse di mobbing, con casi di burnout ed attacchi di panico tra lo staff dell’organizzazione dei Mondiali. Accuse che hanno portato ad un’inchiesta dell’ispettorato del lavoro francese che ha peggiorato la posizione di Atcher, portando al licenziamento.

Secondo l’inchiesta, infatti, il CEO avrebbe creato un “ambiente sociale estremamente degradato” all’interno dell’organizzazione della Rugby World Cup, con atteggiamenti nei confronti dei suoi collaboratori che hanno portato a situazione di stress estremo. Una conclusione che, come sottolinea France 2023, conferma l’inchiesta interna del comitato etico dell’organizzazione e “prendendo atto delle conclusioni del rapporto, il CdA di France 2023 ha deciso di rescindere il contratto del CEO Claude Atcher”.

Di conseguenza sono stati nominati Julien Collette come CEO e Martine Nemecek come vice amministratore delegato. “Queste nomine garantiranno che i preparativi per la Coppa del Mondo di rugby 2023 possano continuare nel massimo livello di professionalità e in un clima sociale pacifico. Julien Collette e Martine Nemecek sono responsabili, insieme al presidente di France 2023, ai suoi membri fondatori e al World Rugby, di adottare le misure organizzative necessarie che garantiranno una maggiore collegialità e trasparenza nel processo decisionale del comitato organizzatore” recita il comunicato di France 2023.

Foto: LaPresse

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